Nuovo mese, nuova compilation, dedicata stavolta al metal. Arriva il volume 9 (Maggio) creato dai ragazzi de L'Angolo della Follia.
"Knox", dei Breath Device, si apre con un diabolico arpeggio acustico che viene poi ripreso in distorsione, per poi scatenare un riffing dannatamente affilato e veloce. Ottimo il lavoro del comparto ritmico, possente e incisivo, così come efficace risulta la linea vocale.
I Blind Horizon ci propongono "I Am Your God", traccia che parte con un arpeggio melodico, che va a irrobustirsi poco dopo in riff potenti, che conservano però la melodia iniziale. Molto bella la sezione in cui si susseguono gli assoli di chitarra prima, e di basso poi.
"Nostalgia Kills", degli MG66, sfodera una potenza palpabile, con tempi cadenzati che si alternano a ripartenze più sostenute. Rabbiosa linea vocale, ottimamente supportata da cori grintosi e cazzuti. Un brano stra-carico di energia.
"1000 Fading Lives", dei Reasons Behind, alterna momenti di forte impatto, con ritmiche robuste e taglienti, ad altri più melodici, dove sono archi e piano a creare interessanti atmosfere. Chitarra e tastiera si alternano nel lungo assolo.
"Domani si Muore", dei Cleaver, presenta un peculiare connubio black/folk. La struttura del brano è molto orecchiabile e ha in sé quelle caratteristiche che ti portano a seguirne subito il ritmo, mentre il cantato riesce a fondere growl e scream in maniera molto particolare. Interessantissima.
"Shipwreck", dei Flebologic, è una traccia pop rock con forti influenze elettroniche.
Gli Shine in Ash presentano "Everyday", un gran bel brano gothic metal accattivante e grintoso, e al tempo stesso delicato e sognante. Bello scambio di assoli tra synth e chitarra, e bella prova canora da parte di Eleonora.
I Warcore presentano "Victim", brano thrash old style che parte con un poderoso giro di basso, e al quale si accodano poco dopo gli altri strumenti in una cavalcata potente ed energica.
"Last Sundown", dei Norhod, è bella ritmata e con una potente vena epica; non mancano però i momenti fortemente melodici, come lo stacco a metà traccia, con un pianoforte malinconico e chitarra acustica, davvero bello. Bel lavoro anche del comparto ritmico, batteria martellante e basso a dar corpo alla struttura.
"My Last Song", dei Lykaion, sprigiona una bella carica di energia, con potenti riff che si alternano a parti acustico-melodiche. Voce bella grintosa, assoli adrenalinici e un gran bel lavoro del comparto ritmico.
Gli Hell's Guardian propongono l'omonima traccia, corposa e dal sapore epico, che si struttura su potenti cavalcate e diversi cambi di tempo. La linea vocale principale è un bel growling cavernoso, che però nel malinconico refrain fa da supporto a clean vocals decisamente evocative. Gran bel brano.
"No Door Room", dei While Sun Ends, è uno schiacciasassi, un pezzo dalle ritmiche trita-tutto. Non manca l'inserto melodico, che parte incastrandosi perfettamente al riffing cadenzato, prendendone piano piano il sopravvento.
"Delete", dei Suffer in Silence, è delizia per le mie orecchie, la perfetta miscela tra cattiveria, potenza sonora e oscura melodia che prende forma in riff vertiginosi e taglienti, armonizzazioni di altissima qualità e notevole malignità, oscuri stacchi acustici, un growling feroce e cupo, e lavoro impeccabile del comparto ritmico. Li adoro.
"A Voice Oppressing Warriors", dei Krigere Wolf, alterna sezioni veloci, furiose a momenti più contenuti e oscuri, come lo stacco centrale ad esempio, dalle forti atmosfere black, tra arpeggi e accordi pieni in distorsione e maligni assoli. Forte pathos nell'assalto finale.
"Finalmente Io Sono", dei Furyu, è un brano strumentale rock/metal accattivante e davvero ben strutturato, ricco di sonorità affascinanti e magiche rese perfettamente dall'ottima tecnica che questi ragazzi dimostrano di possedere.
"Al comando dei nostri ufficiali, Combatteremo fucile alla mano, Difenderemo il suolo italiano, Onore Alpino nella storia vivrà"... questo bellissimo coro alpino apre "Artiglieria Alpina" dei Delirium X Tremens, brano quasi interamente in italiano, a parte una piccola strofa, molto sentito e venato di tristezza e dolore. Anche all'interno del brano i cori alpini si incastonano perfettamente nel gelido death dolomitico dei DXT.
"Full of Rage", di Belfag0r, alterna martellanti assalti sonori a situazioni più contenute e d'atmosfera, con un pizzico di elettronica e una linea vocale bassa e filtrata. Un mix decisamente ben eseguito.
"Endurance of Failure", dei Neith, presenta la batteria in apertura e dei riff tirati e incisivi che si agganciano, creando una struttura agile che in alcuni punti prende forma in cavalcate poderose! Si alternano growl e scream ottimamente dosati, e un paio di inserimenti in clean vocals echeggianti, che danno quel sapore epico a un brano veramente ben strutturato.
"Who is the Victim Now", dei Bad More Ending, è una sferzata di violenza sonora allo stato puro. Un drumming serrato che accompagna gli affilati riff di chitarra, e su cui la ferocia della linea vocale si scaglia sull'ascoltatore. Sul refrain si affacciano le clean vocals in supporto alla linea principale. Un'aggressione sonora in piena regola dunque, tutta da gustare.
Gran ritmo per "Blasfica", dei Diabolical Bog, traccia dai riff adrenalinici, batteria trascinante, basso corposo e dinamico, linea vocale schizzatissima (in senso positivo) con supporto di poderosi cori sul refrain.
"Carcass..Carcass..Carcass", degli indonesiani KerangkenK, chiude la compilation con del sano brutal. Ritmiche incalzanti e riff ferocissimi, un growling gutturale e profondo. I ragazzi possiedono un'ottima tecnica e si sente: il comparto ritmico è preciso e mai banale, mentre il riffing è impreziosito da maligni arrangiamenti.
Vecchie conoscenze e nuove piacevoli scoperte in questa compilation made in Angolo della Follia. Aggiungo solo che la copertina è realizzata da Pierpaolo Capuano, chitarrista degli Alchem, prima di spedirvi a scaricare gratuitamente, all'ormai noto link presente a fondo pagina, questo volume 9. Stay Metal!Marcello
"Knox", dei Breath Device, si apre con un diabolico arpeggio acustico che viene poi ripreso in distorsione, per poi scatenare un riffing dannatamente affilato e veloce. Ottimo il lavoro del comparto ritmico, possente e incisivo, così come efficace risulta la linea vocale.
I Blind Horizon ci propongono "I Am Your God", traccia che parte con un arpeggio melodico, che va a irrobustirsi poco dopo in riff potenti, che conservano però la melodia iniziale. Molto bella la sezione in cui si susseguono gli assoli di chitarra prima, e di basso poi.
"Nostalgia Kills", degli MG66, sfodera una potenza palpabile, con tempi cadenzati che si alternano a ripartenze più sostenute. Rabbiosa linea vocale, ottimamente supportata da cori grintosi e cazzuti. Un brano stra-carico di energia.
"1000 Fading Lives", dei Reasons Behind, alterna momenti di forte impatto, con ritmiche robuste e taglienti, ad altri più melodici, dove sono archi e piano a creare interessanti atmosfere. Chitarra e tastiera si alternano nel lungo assolo.
"Domani si Muore", dei Cleaver, presenta un peculiare connubio black/folk. La struttura del brano è molto orecchiabile e ha in sé quelle caratteristiche che ti portano a seguirne subito il ritmo, mentre il cantato riesce a fondere growl e scream in maniera molto particolare. Interessantissima.
"Shipwreck", dei Flebologic, è una traccia pop rock con forti influenze elettroniche.
Gli Shine in Ash presentano "Everyday", un gran bel brano gothic metal accattivante e grintoso, e al tempo stesso delicato e sognante. Bello scambio di assoli tra synth e chitarra, e bella prova canora da parte di Eleonora.
I Warcore presentano "Victim", brano thrash old style che parte con un poderoso giro di basso, e al quale si accodano poco dopo gli altri strumenti in una cavalcata potente ed energica.
"Last Sundown", dei Norhod, è bella ritmata e con una potente vena epica; non mancano però i momenti fortemente melodici, come lo stacco a metà traccia, con un pianoforte malinconico e chitarra acustica, davvero bello. Bel lavoro anche del comparto ritmico, batteria martellante e basso a dar corpo alla struttura.
"My Last Song", dei Lykaion, sprigiona una bella carica di energia, con potenti riff che si alternano a parti acustico-melodiche. Voce bella grintosa, assoli adrenalinici e un gran bel lavoro del comparto ritmico.
Gli Hell's Guardian propongono l'omonima traccia, corposa e dal sapore epico, che si struttura su potenti cavalcate e diversi cambi di tempo. La linea vocale principale è un bel growling cavernoso, che però nel malinconico refrain fa da supporto a clean vocals decisamente evocative. Gran bel brano.
"No Door Room", dei While Sun Ends, è uno schiacciasassi, un pezzo dalle ritmiche trita-tutto. Non manca l'inserto melodico, che parte incastrandosi perfettamente al riffing cadenzato, prendendone piano piano il sopravvento.
"Delete", dei Suffer in Silence, è delizia per le mie orecchie, la perfetta miscela tra cattiveria, potenza sonora e oscura melodia che prende forma in riff vertiginosi e taglienti, armonizzazioni di altissima qualità e notevole malignità, oscuri stacchi acustici, un growling feroce e cupo, e lavoro impeccabile del comparto ritmico. Li adoro.
"A Voice Oppressing Warriors", dei Krigere Wolf, alterna sezioni veloci, furiose a momenti più contenuti e oscuri, come lo stacco centrale ad esempio, dalle forti atmosfere black, tra arpeggi e accordi pieni in distorsione e maligni assoli. Forte pathos nell'assalto finale.
"Finalmente Io Sono", dei Furyu, è un brano strumentale rock/metal accattivante e davvero ben strutturato, ricco di sonorità affascinanti e magiche rese perfettamente dall'ottima tecnica che questi ragazzi dimostrano di possedere.
"Al comando dei nostri ufficiali, Combatteremo fucile alla mano, Difenderemo il suolo italiano, Onore Alpino nella storia vivrà"... questo bellissimo coro alpino apre "Artiglieria Alpina" dei Delirium X Tremens, brano quasi interamente in italiano, a parte una piccola strofa, molto sentito e venato di tristezza e dolore. Anche all'interno del brano i cori alpini si incastonano perfettamente nel gelido death dolomitico dei DXT.
"Full of Rage", di Belfag0r, alterna martellanti assalti sonori a situazioni più contenute e d'atmosfera, con un pizzico di elettronica e una linea vocale bassa e filtrata. Un mix decisamente ben eseguito.
"Endurance of Failure", dei Neith, presenta la batteria in apertura e dei riff tirati e incisivi che si agganciano, creando una struttura agile che in alcuni punti prende forma in cavalcate poderose! Si alternano growl e scream ottimamente dosati, e un paio di inserimenti in clean vocals echeggianti, che danno quel sapore epico a un brano veramente ben strutturato.
"Who is the Victim Now", dei Bad More Ending, è una sferzata di violenza sonora allo stato puro. Un drumming serrato che accompagna gli affilati riff di chitarra, e su cui la ferocia della linea vocale si scaglia sull'ascoltatore. Sul refrain si affacciano le clean vocals in supporto alla linea principale. Un'aggressione sonora in piena regola dunque, tutta da gustare.
Gran ritmo per "Blasfica", dei Diabolical Bog, traccia dai riff adrenalinici, batteria trascinante, basso corposo e dinamico, linea vocale schizzatissima (in senso positivo) con supporto di poderosi cori sul refrain.
"Carcass..Carcass..Carcass", degli indonesiani KerangkenK, chiude la compilation con del sano brutal. Ritmiche incalzanti e riff ferocissimi, un growling gutturale e profondo. I ragazzi possiedono un'ottima tecnica e si sente: il comparto ritmico è preciso e mai banale, mentre il riffing è impreziosito da maligni arrangiamenti.
Vecchie conoscenze e nuove piacevoli scoperte in questa compilation made in Angolo della Follia. Aggiungo solo che la copertina è realizzata da Pierpaolo Capuano, chitarrista degli Alchem, prima di spedirvi a scaricare gratuitamente, all'ormai noto link presente a fondo pagina, questo volume 9. Stay Metal!Marcello