I ragazzi de L'Angolo della Follia questo marzo escono con un'edizione speciale, dedicata a band aventi la totalità (o la maggior parte) dei componenti al femminile. Vediamo subito di cosa si tratta.
"Capitan Spavento", delle Ephimera, è mutevole, passando improvvisamente da ritmi sostenuti ad altri di calma (apparente). Il comparto ritmico è ben presente, con un drumming dinamico e linee di basso corpose, e supporta le chitarre che passano dal clean al distorto con fluidità. Suadente la linea vocale.
"Mad Red Riding Hood", delle Illyrica, è un bel brano rock, robusto e capace di acchiappare subito l'interesse dell'ascoltatore. La voce della singer è potente e carismatica, il basso, bello pompato, dà spessore al già corposo riffing, e il drumming svolge il suo bel lavoro.
Brano rilassante e piacevole, giusto un pizzico malinconico, quello proposto dalle Why Not: "Song for You" è caratterizzata dalla presenza costante della chitarra acustica, con il refrain che si irrobustisce con il supporto della distorsione. Presenta un bel giro di basso e delle belle linee vocali, spesso in doppie voci.
"Ashes and Flowers", delle Mad Chickens, è un bel brano grunge/punk, che dopo un inizio delicato acquista forza e grinta. Verso il finale si ha un cambio di tempo e ritmiche, passando a un sound più trascinato e dissonante.
"Burn in My Hell", delle Triskèlion, prende il via con l'incedere marziale della batteria, lo squillante basso in assoluta evidenza e la corposa distorsione della chitarra. Ben presto il brano si rivela essere energico e possedere un buon ritmo. Micaela mette in campo diverse tonalità, dal dolce all'incattivito a seconda dei momenti.
"Sexy Surfer", delle D-Slaves, è un brano bello grintoso, dove è possibile ascoltare le influenze funk/blues nel suo sound accattivante. Grinta anche nella linea vocale della singer, che trascina e coinvolge l'ascoltatore.
"Le Bugie del Buio", delle Meduse, ha una partenza marziale e acustica per poi esplodere in taglienti riff e in un drumming incisivo. Anche il basso martella a dovere, mentre la linea vocale si presenta bella rabbiosa.
"Bloody Benders", delle messicane Bloody Benders, parte con un'incalzante batteria, a cui si affianca un corposo basso e infine un riffing veloce e tagliente. Horror, punk e metal sono le influenze più evidenti nel sound di queste ragazze. La linea vocale della singer è tra il cantato e il recitato, incattivito e irriverente.
"Come On Baby", delle venezuelane Soberbia, è un altro brano bello interessante, un metal/rock massiccio, con la cantante che mette un campo una bella linea vocale estrema, un mix tra growl e scream. Buoni anche gli assoli.
"Shame", delle Jadish, mette in campo un sound bello corposo e potente, un riffing trascinante e un drumming dinamico su cui si poggia la grintosa e carismatica voce della cantante.
"Dream (Don't Wanna Wake Up)", delle Revver, è un brano adrenalinico e accattivante. Un bel ritmo che unisce energia e melodia, ogni strumento è in bella evidenza, mentre la singer si dimostra coinvolgente e grintosa.
Decisamente particolare è "By the Sun of the Lightkeeper", delle Talisman Stone. Niente chitarre in questo trio, il brano è trascinato, la presenza di due bassi garantisce un sound molto cupo, mentre il suono del sitar lo rende caratteristico e affascinante. Si alternano la dolce voce di Erica e l'oscuro timbro di Andrea, mentre Lucia suona batteria e tabla.
12 band davvero interessanti, una compilation che scorre piacevolmente e soddisfa diversi gusti. Belle, brave e rocker/metaller inside, cosa si può volere di più?
Imperativo: scaricate! Marcello
"Capitan Spavento", delle Ephimera, è mutevole, passando improvvisamente da ritmi sostenuti ad altri di calma (apparente). Il comparto ritmico è ben presente, con un drumming dinamico e linee di basso corpose, e supporta le chitarre che passano dal clean al distorto con fluidità. Suadente la linea vocale.
"Mad Red Riding Hood", delle Illyrica, è un bel brano rock, robusto e capace di acchiappare subito l'interesse dell'ascoltatore. La voce della singer è potente e carismatica, il basso, bello pompato, dà spessore al già corposo riffing, e il drumming svolge il suo bel lavoro.
Brano rilassante e piacevole, giusto un pizzico malinconico, quello proposto dalle Why Not: "Song for You" è caratterizzata dalla presenza costante della chitarra acustica, con il refrain che si irrobustisce con il supporto della distorsione. Presenta un bel giro di basso e delle belle linee vocali, spesso in doppie voci.
"Ashes and Flowers", delle Mad Chickens, è un bel brano grunge/punk, che dopo un inizio delicato acquista forza e grinta. Verso il finale si ha un cambio di tempo e ritmiche, passando a un sound più trascinato e dissonante.
"Burn in My Hell", delle Triskèlion, prende il via con l'incedere marziale della batteria, lo squillante basso in assoluta evidenza e la corposa distorsione della chitarra. Ben presto il brano si rivela essere energico e possedere un buon ritmo. Micaela mette in campo diverse tonalità, dal dolce all'incattivito a seconda dei momenti.
"Sexy Surfer", delle D-Slaves, è un brano bello grintoso, dove è possibile ascoltare le influenze funk/blues nel suo sound accattivante. Grinta anche nella linea vocale della singer, che trascina e coinvolge l'ascoltatore.
"Le Bugie del Buio", delle Meduse, ha una partenza marziale e acustica per poi esplodere in taglienti riff e in un drumming incisivo. Anche il basso martella a dovere, mentre la linea vocale si presenta bella rabbiosa.
"Bloody Benders", delle messicane Bloody Benders, parte con un'incalzante batteria, a cui si affianca un corposo basso e infine un riffing veloce e tagliente. Horror, punk e metal sono le influenze più evidenti nel sound di queste ragazze. La linea vocale della singer è tra il cantato e il recitato, incattivito e irriverente.
"Come On Baby", delle venezuelane Soberbia, è un altro brano bello interessante, un metal/rock massiccio, con la cantante che mette un campo una bella linea vocale estrema, un mix tra growl e scream. Buoni anche gli assoli.
"Shame", delle Jadish, mette in campo un sound bello corposo e potente, un riffing trascinante e un drumming dinamico su cui si poggia la grintosa e carismatica voce della cantante.
"Dream (Don't Wanna Wake Up)", delle Revver, è un brano adrenalinico e accattivante. Un bel ritmo che unisce energia e melodia, ogni strumento è in bella evidenza, mentre la singer si dimostra coinvolgente e grintosa.
Decisamente particolare è "By the Sun of the Lightkeeper", delle Talisman Stone. Niente chitarre in questo trio, il brano è trascinato, la presenza di due bassi garantisce un sound molto cupo, mentre il suono del sitar lo rende caratteristico e affascinante. Si alternano la dolce voce di Erica e l'oscuro timbro di Andrea, mentre Lucia suona batteria e tabla.
12 band davvero interessanti, una compilation che scorre piacevolmente e soddisfa diversi gusti. Belle, brave e rocker/metaller inside, cosa si può volere di più?
Imperativo: scaricate! Marcello