INTERVISTE
Un gruppo x ogni compilation viene scelto e intervistato da:
-Mondo Metal x il metal
-Undergroundzine x il rock e punk
-Mondo Metal x il metal
-Undergroundzine x il rock e punk
Southern Drinkstruction (Compilation vol.6 febbraio 2012)
- Salve ragazzi, benvenuti sulle pagine di Mondo Metal.
Parlateci dei "Southern Drinkstruction". Come e quando è nato questo progetto? Southern Drinkstruction: Siamo nati per la passione di unire l'Heavy Metal primordiale al Thrash/Death e al Southern Rock! Insomma, volevamo sentire un gruppo che facesse questo miscuglio e quindi eccoci qua! Dopo un primo Ep omonimo autoprodotto con 5 pezzi del 2007, siamo arrivati a fare un album, "Drink With Us", di 11 pezzi, nel 2009, e oggi con questo nuovo album, "Drunk Till Death", pieno zeppo di Death'n'Roll!
- All'attivo avete un EP omonimo e il vostro debut-album uscito nel 2009, "Drink With Us": mi pare di avere una vaga idea dei temi da voi affrontati eheh, volete parlarci di questi lavori e delle vostre passioni che influenzano i testi? S.D.: I nostri testi prendono principalmente spunto dalle nostre passioni, vedi "Death'n'Roll", incentrata sull'underground e sul metal, "Fistfest", tributo a uno dei nostri miti, Bud Spencer, oppure "Six Sick Sex", ovviamente sul sesso. Esistono anche momenti di lucidità e riflessione che portano alla luce brani come "From North To South"... Sul nuovo disco che uscirà a marzo ci sarà anche una canzone che parlerà di un'altra nostra passione comune: le moto!
- Uno dei brani di questo album, "Mexxxicum", è entrato a far parte del sesto volume della compilation "L'Angolo della Follia". Cosa ne pensate di iniziative come queste? S.D.: Che sono importantissime in quanto danno la possibilità di divulgare la musica anche oltre i confini della propria città o regione. Infatti quest'iniziativa della compilation ci è piaciuta un sacco, e per patiti come noi è un'opportunità di conoscere nuove band o di risentire vecchi amici!
- In questo 2012 è prevista l'uscita del vostro secondo album, "Drunk Till Death": potete anticiparci qualcosa? Quanto lavoro ha richiesto, anche a livello di songwriting, e ci saranno novità rispetto al precedente? S.D.: Be', sono passati 3 anni ormai rispetto al precedente disco, quindi di lavoro ce n'è stato parecchio!
Lo spirito è sicuramente immutato, saranno 13 pezzi, per circa un'ora di disco, che rappresentano al meglio il miscuglio di generi che ci ha portato fin qua: southern rock, death, thrash, blues, rock'n'roll, doom. Siamo davvero soddisfatti del nuovo lavoro, registrato anche questa volta ai "16th Cellar Studios" con Saul, e, rispetto ai precedenti due lavori, in questo disco ne siamo usciti con un missaggio molto più aperto, poi sentirete... Altra novità è che questo è il primo disco non autoprodotto, e siamo davvero contenti e fieri di aver affrontato questo progetto con la "Despise the Sun Records" di Andrea Corpse.
- Passiamo all'argomento "live": quanta importanza gli date rispetto allo "studio" e cosa deve aspettarsi da voi chi va a vedervi? S.D.: Il live è decisamente la parte fondamentale: sia perché ci troviamo più a nostro agio, sia perché per noi il contatto con il pubblico è la cosa più viva, diretta ma soprattutto che ci dà più soddisfazione… Ovviamente il lato studio è importante perché rappresenta materialmente il frutto del lungo lavoro svolto in sala prove, ti rendi davvero conto di quello che hai scritto, e lo vedi prendere forma, e man mano che vai avanti con le registrazioni ci si guarda e si ha una certa soddisfazione nel sentire i tuoi pezzi che pompano energia! Ed è proprio questo che ci si deve aspettare ai nostri concerti: tanta energia e voglia di divertirsi! "It's only Death'n'Roll (But I like it)"
- Qual è la vostra opinione sull'underground metal italiano in generale, e di quello laziale in particolare? S.D.: Il mondo dell'underground italiano e laziale ha i suoi pro e i suoi contro: sforna ogni anno band davvero di livello e interessanti che meritano attenzione, ma c'è anche una gran quantità di atteggiamenti sbagliati. Noi pensiamo più a focalizzarci sul lato positivo della faccenda, che ci ha dato la possibilità di conoscere band da paura e gente davvero unica con cui condividere questa nostra passione!
- Cosa ne pensate di internet come mezzo di diffusione della musica e della nascita di comunità, webzines, forum o altro che trattano dell'underground? Voi di quali canali vi servite per farvi conoscere dal pubblico? S.D.: È stata una vera svolta... Certo, si è perso un po' il fascino della ricerca e dello scambio come si faceva una volta, però obbiettivamente è un ottimo mezzo di divulgazione e di scoperta di band e generi, che ovviamente noi usiamo, come facebook, myspace, reverbnation, twitter, youtube. Il fascino del cd/lp in senso di oggetto rimane immutato, vuoi mettere... ma a volte l'unico modo possibile è condividere file musicali.
- Di quale canzone famosa avresti voluto essere l'autore? S.D.: "Children of the Grave" dei Black Sabbath... 1971... Viene tutto da lì.
- Ringraziandovi del tempo dedicatoci, lascio a voi la chiusura... S.D.: Grazie a voi per averci scelto e a tutti voi che ci supportate, ci si vede il 2 Marzo al "Closer Rock Club" di Roma, dove presenteremo il nostro nuovo lavoro insieme a due grandissimi gruppi: gli Haemophagus, compagni di etichetta provenienti da Palermo, e i Carcharodon, compagni d'avventure da Alassio (e se non li conoscete andateveli a sentire!).
Sarà una bella festa e quindi vi aspettiamo per farci un paio di birre tutti insieme.
Grazie ancora e ricordate...
In Beer We Trust, Drink With Us !!!
Marcello
Parlateci dei "Southern Drinkstruction". Come e quando è nato questo progetto? Southern Drinkstruction: Siamo nati per la passione di unire l'Heavy Metal primordiale al Thrash/Death e al Southern Rock! Insomma, volevamo sentire un gruppo che facesse questo miscuglio e quindi eccoci qua! Dopo un primo Ep omonimo autoprodotto con 5 pezzi del 2007, siamo arrivati a fare un album, "Drink With Us", di 11 pezzi, nel 2009, e oggi con questo nuovo album, "Drunk Till Death", pieno zeppo di Death'n'Roll!
- All'attivo avete un EP omonimo e il vostro debut-album uscito nel 2009, "Drink With Us": mi pare di avere una vaga idea dei temi da voi affrontati eheh, volete parlarci di questi lavori e delle vostre passioni che influenzano i testi? S.D.: I nostri testi prendono principalmente spunto dalle nostre passioni, vedi "Death'n'Roll", incentrata sull'underground e sul metal, "Fistfest", tributo a uno dei nostri miti, Bud Spencer, oppure "Six Sick Sex", ovviamente sul sesso. Esistono anche momenti di lucidità e riflessione che portano alla luce brani come "From North To South"... Sul nuovo disco che uscirà a marzo ci sarà anche una canzone che parlerà di un'altra nostra passione comune: le moto!
- Uno dei brani di questo album, "Mexxxicum", è entrato a far parte del sesto volume della compilation "L'Angolo della Follia". Cosa ne pensate di iniziative come queste? S.D.: Che sono importantissime in quanto danno la possibilità di divulgare la musica anche oltre i confini della propria città o regione. Infatti quest'iniziativa della compilation ci è piaciuta un sacco, e per patiti come noi è un'opportunità di conoscere nuove band o di risentire vecchi amici!
- In questo 2012 è prevista l'uscita del vostro secondo album, "Drunk Till Death": potete anticiparci qualcosa? Quanto lavoro ha richiesto, anche a livello di songwriting, e ci saranno novità rispetto al precedente? S.D.: Be', sono passati 3 anni ormai rispetto al precedente disco, quindi di lavoro ce n'è stato parecchio!
Lo spirito è sicuramente immutato, saranno 13 pezzi, per circa un'ora di disco, che rappresentano al meglio il miscuglio di generi che ci ha portato fin qua: southern rock, death, thrash, blues, rock'n'roll, doom. Siamo davvero soddisfatti del nuovo lavoro, registrato anche questa volta ai "16th Cellar Studios" con Saul, e, rispetto ai precedenti due lavori, in questo disco ne siamo usciti con un missaggio molto più aperto, poi sentirete... Altra novità è che questo è il primo disco non autoprodotto, e siamo davvero contenti e fieri di aver affrontato questo progetto con la "Despise the Sun Records" di Andrea Corpse.
- Passiamo all'argomento "live": quanta importanza gli date rispetto allo "studio" e cosa deve aspettarsi da voi chi va a vedervi? S.D.: Il live è decisamente la parte fondamentale: sia perché ci troviamo più a nostro agio, sia perché per noi il contatto con il pubblico è la cosa più viva, diretta ma soprattutto che ci dà più soddisfazione… Ovviamente il lato studio è importante perché rappresenta materialmente il frutto del lungo lavoro svolto in sala prove, ti rendi davvero conto di quello che hai scritto, e lo vedi prendere forma, e man mano che vai avanti con le registrazioni ci si guarda e si ha una certa soddisfazione nel sentire i tuoi pezzi che pompano energia! Ed è proprio questo che ci si deve aspettare ai nostri concerti: tanta energia e voglia di divertirsi! "It's only Death'n'Roll (But I like it)"
- Qual è la vostra opinione sull'underground metal italiano in generale, e di quello laziale in particolare? S.D.: Il mondo dell'underground italiano e laziale ha i suoi pro e i suoi contro: sforna ogni anno band davvero di livello e interessanti che meritano attenzione, ma c'è anche una gran quantità di atteggiamenti sbagliati. Noi pensiamo più a focalizzarci sul lato positivo della faccenda, che ci ha dato la possibilità di conoscere band da paura e gente davvero unica con cui condividere questa nostra passione!
- Cosa ne pensate di internet come mezzo di diffusione della musica e della nascita di comunità, webzines, forum o altro che trattano dell'underground? Voi di quali canali vi servite per farvi conoscere dal pubblico? S.D.: È stata una vera svolta... Certo, si è perso un po' il fascino della ricerca e dello scambio come si faceva una volta, però obbiettivamente è un ottimo mezzo di divulgazione e di scoperta di band e generi, che ovviamente noi usiamo, come facebook, myspace, reverbnation, twitter, youtube. Il fascino del cd/lp in senso di oggetto rimane immutato, vuoi mettere... ma a volte l'unico modo possibile è condividere file musicali.
- Di quale canzone famosa avresti voluto essere l'autore? S.D.: "Children of the Grave" dei Black Sabbath... 1971... Viene tutto da lì.
- Ringraziandovi del tempo dedicatoci, lascio a voi la chiusura... S.D.: Grazie a voi per averci scelto e a tutti voi che ci supportate, ci si vede il 2 Marzo al "Closer Rock Club" di Roma, dove presenteremo il nostro nuovo lavoro insieme a due grandissimi gruppi: gli Haemophagus, compagni di etichetta provenienti da Palermo, e i Carcharodon, compagni d'avventure da Alassio (e se non li conoscete andateveli a sentire!).
Sarà una bella festa e quindi vi aspettiamo per farci un paio di birre tutti insieme.
Grazie ancora e ricordate...
In Beer We Trust, Drink With Us !!!
Marcello
Huno (Compilation Vol.5 gennaio 2012)
_
Undegroundzine intervista ai Huno
Ciao e benvenuti su UndergroundZine,Come mai avete scelto questo nome Huno?
Con la nuova formazione si è reso necessario identificarci con un nuovo nome, abbiamo voluto mantenere un riferimento grafico con il vecchio (Hacienda) e quindi mantenendo la H iniziale (che come logo ci ha distinti per gli anni di attività del trio) abbiamo pensato a HUNO come termine che indica una singola unità, composta a sua volta da 4 lettere quanti sono i membri.
Quali sono le vostre influenze principali? E a quali gruppi?
Ascoltiamo tutti molta musica, dai cantautori al rock, dal folk alle sonorità più elettroniche, sforando raramente nel Reggae, Metal…
Sono tanti gli artisti che ammiriamo ma questo non vuol dire che siano per forza “citati” nel disco, per rispondere alla domanda segnaliamo pilastri quali Queen, Red Hot ma un grosso spazio è dedicato a Battisti, Bluvertigo, farei seguire l’”eccetera” dal segno infinito.
Avete avuto altre esperienze musicali prima di formare i Huno?
Si, Giacomo (voce e chitarra) e Armando (batteria) suonavamo in Hacienda, trio composto da batteria, basso, chitarra/voce, nell’ultimo periodo di attività del gruppo il bassista è stato sostituito da Alessandra Barbero, con noi da qualche mese e in più si è aggiunto un quarto elemento alle chitarre e voci; abbiamo così deviso da dare un impronta meno dura al progetto e questo ci ha permesso di poter avere un approccio diverso sui pezzi, potendo creare sonorità più ampie e dandoci la possibilità di inserire altri strumenti quali pianoforte e synth. Attualmente sia Giacomo che Armando stanno militando in un progetto parallelo insieme ad altri musicisti di altri gruppi in un progetto strumentale chiamato Il Muro di Anthony.
Qual è stata la reazione della critica di fronte al vostro ep “spessi muri di plastica”, i riscontri da parte delle redazioni sono stati buoni?
Stiamo ottenendo riscontri pressoché positivi, nella maggior parte dei casi il disco piace, ci sono casi invece, che ci divertono molto ogni volta, in cui veniamo paragonati ad artisti presenti o del passato in modo completamente gratuito come se l’abbinamento ad un artista conosciuto e il paragone, sia necessario. Siamo comunque soddisfatti dell’impatto dell’Ep sulla scena.
Qual è il messaggio che volete dare all’ascoltatore? I testi di cosa trattano?
Si tratta di testi introspettivi per la maggior parte (Giorno Grigio, Pioverà, Le Mie Mani) o di immagini mentali legate a situazioni e persone comunque reali (Spessi Muri di Plastica, Profonde Tracce, In Duello Libero). Non c’è un vero e proprio messaggio di fondo che racchiude le tracce del disco ma c’è una profonda necessità di esprimersi, nel modo in cui un musicista sa far meglio: suonando…la musica poi, in quanto forma d’arte ha la capacità di trasmettere sensazioni diverse a seconda delle persone che prestano attenzione, possiamo dire che ogni traccia è un impulso emotivo nato dal musicista e che ha un impatto diverso a seconda del terreno che incontra.
Parlateci un po’ della scena Underground della vostra zona, è difficile poter suonare nei locali?
Inutile parlare di quello che la città offre o non offre, quello di cui si discute poco è il fermento che si muove per conto proprio. Chi segue la scena lo sa, ci sono delle realtà davvero molto interessanti, da gruppi musicali di diversi generi ad associazioni che lavorano moltissimo per proporre e far restare viva la scena. E' davvero un mondo nascosto, non certo per propria decisone.
Il suonare nei locali non è il problema maggiore per un gruppo come noi, lo è molto di più avere una buona e profiqua attività live, mi spiego: trovare una data qua e la ogni tanto non è difficile ma è poco produttivo, un gruppo come noi ha la necessità (fisica!) di esibirsi il più possible e spalmarsi sul tutto il territorio, questa è la vera difficoltà.
Com’è stato il vostro primo live?
Il primo live di HUNO risale a giugno dello scorso hanno sul palco del Nuvolari di Cuneo, insieme a A Classic Education. Per noi ha significato molto, stavamo abbandonando un progetto (Hacienda) che portavamo avanti da diversi anni per iniziarne uno nuovo con nuovi musicisti; in quella occasione non avevamo la possibilità di presentare il disco vero e proprio così abbiamo creato un limitato numero di sempler, anticipazione del disco, su un cd al’interno di un supporto di cartone ed abbiamo dato la possibilità di acquistare 1 brano che sarebbe poi finito sull’Ep, a 1 euro. HUNO vendeva 1 brano a 1 euro, l’iniziativa è stata accolta con molto entusiasmo.
Il vostro brano “in duello libero” è entrato a far parte della sesta compilation “Vol. 5 gennaio 2012” dell’Angolo della follia, cosa ne pensate di questa iniziativa?
Siamo molto contenti di entrare a far parte di questo progetto, l’iniziativa è di tutto rispetto ed un bene dare la possibilità (e soprattutto gratuitamente) di far conoscere gruppi emergenti, anche a chi non fa parte del “mondo” musicale…
Progetti futuri?
Quello a cui stiamo lavorando adesso sono nuove date, il sito web, aspetti che riguardano la promozione dell’Ep oltre a nuovi canzoni.
Il nostro obiettivo è quello di suonare il più possibile in pubblico e far conoscere i pezzi, il gruppo, poter far uscire la nostra voce…un lavoro impegnativo ma per il quale mettiamo a disposizione tutte le nostre forze.
Ringrazio molto i Huno e come sempre l’ultima parola va alle band per le conclusioni. A risentirci e buona fortuna per i prossimi lavori!
E’ stato un piacere per noi essere presenti su Undergroundzine, speriamo di risentirci presto…ciao da HUNO!
INTERVISTA A CURA DI Martina Tosi
Undegroundzine intervista ai Huno
Ciao e benvenuti su UndergroundZine,Come mai avete scelto questo nome Huno?
Con la nuova formazione si è reso necessario identificarci con un nuovo nome, abbiamo voluto mantenere un riferimento grafico con il vecchio (Hacienda) e quindi mantenendo la H iniziale (che come logo ci ha distinti per gli anni di attività del trio) abbiamo pensato a HUNO come termine che indica una singola unità, composta a sua volta da 4 lettere quanti sono i membri.
Quali sono le vostre influenze principali? E a quali gruppi?
Ascoltiamo tutti molta musica, dai cantautori al rock, dal folk alle sonorità più elettroniche, sforando raramente nel Reggae, Metal…
Sono tanti gli artisti che ammiriamo ma questo non vuol dire che siano per forza “citati” nel disco, per rispondere alla domanda segnaliamo pilastri quali Queen, Red Hot ma un grosso spazio è dedicato a Battisti, Bluvertigo, farei seguire l’”eccetera” dal segno infinito.
Avete avuto altre esperienze musicali prima di formare i Huno?
Si, Giacomo (voce e chitarra) e Armando (batteria) suonavamo in Hacienda, trio composto da batteria, basso, chitarra/voce, nell’ultimo periodo di attività del gruppo il bassista è stato sostituito da Alessandra Barbero, con noi da qualche mese e in più si è aggiunto un quarto elemento alle chitarre e voci; abbiamo così deviso da dare un impronta meno dura al progetto e questo ci ha permesso di poter avere un approccio diverso sui pezzi, potendo creare sonorità più ampie e dandoci la possibilità di inserire altri strumenti quali pianoforte e synth. Attualmente sia Giacomo che Armando stanno militando in un progetto parallelo insieme ad altri musicisti di altri gruppi in un progetto strumentale chiamato Il Muro di Anthony.
Qual è stata la reazione della critica di fronte al vostro ep “spessi muri di plastica”, i riscontri da parte delle redazioni sono stati buoni?
Stiamo ottenendo riscontri pressoché positivi, nella maggior parte dei casi il disco piace, ci sono casi invece, che ci divertono molto ogni volta, in cui veniamo paragonati ad artisti presenti o del passato in modo completamente gratuito come se l’abbinamento ad un artista conosciuto e il paragone, sia necessario. Siamo comunque soddisfatti dell’impatto dell’Ep sulla scena.
Qual è il messaggio che volete dare all’ascoltatore? I testi di cosa trattano?
Si tratta di testi introspettivi per la maggior parte (Giorno Grigio, Pioverà, Le Mie Mani) o di immagini mentali legate a situazioni e persone comunque reali (Spessi Muri di Plastica, Profonde Tracce, In Duello Libero). Non c’è un vero e proprio messaggio di fondo che racchiude le tracce del disco ma c’è una profonda necessità di esprimersi, nel modo in cui un musicista sa far meglio: suonando…la musica poi, in quanto forma d’arte ha la capacità di trasmettere sensazioni diverse a seconda delle persone che prestano attenzione, possiamo dire che ogni traccia è un impulso emotivo nato dal musicista e che ha un impatto diverso a seconda del terreno che incontra.
Parlateci un po’ della scena Underground della vostra zona, è difficile poter suonare nei locali?
Inutile parlare di quello che la città offre o non offre, quello di cui si discute poco è il fermento che si muove per conto proprio. Chi segue la scena lo sa, ci sono delle realtà davvero molto interessanti, da gruppi musicali di diversi generi ad associazioni che lavorano moltissimo per proporre e far restare viva la scena. E' davvero un mondo nascosto, non certo per propria decisone.
Il suonare nei locali non è il problema maggiore per un gruppo come noi, lo è molto di più avere una buona e profiqua attività live, mi spiego: trovare una data qua e la ogni tanto non è difficile ma è poco produttivo, un gruppo come noi ha la necessità (fisica!) di esibirsi il più possible e spalmarsi sul tutto il territorio, questa è la vera difficoltà.
Com’è stato il vostro primo live?
Il primo live di HUNO risale a giugno dello scorso hanno sul palco del Nuvolari di Cuneo, insieme a A Classic Education. Per noi ha significato molto, stavamo abbandonando un progetto (Hacienda) che portavamo avanti da diversi anni per iniziarne uno nuovo con nuovi musicisti; in quella occasione non avevamo la possibilità di presentare il disco vero e proprio così abbiamo creato un limitato numero di sempler, anticipazione del disco, su un cd al’interno di un supporto di cartone ed abbiamo dato la possibilità di acquistare 1 brano che sarebbe poi finito sull’Ep, a 1 euro. HUNO vendeva 1 brano a 1 euro, l’iniziativa è stata accolta con molto entusiasmo.
Il vostro brano “in duello libero” è entrato a far parte della sesta compilation “Vol. 5 gennaio 2012” dell’Angolo della follia, cosa ne pensate di questa iniziativa?
Siamo molto contenti di entrare a far parte di questo progetto, l’iniziativa è di tutto rispetto ed un bene dare la possibilità (e soprattutto gratuitamente) di far conoscere gruppi emergenti, anche a chi non fa parte del “mondo” musicale…
Progetti futuri?
Quello a cui stiamo lavorando adesso sono nuove date, il sito web, aspetti che riguardano la promozione dell’Ep oltre a nuovi canzoni.
Il nostro obiettivo è quello di suonare il più possibile in pubblico e far conoscere i pezzi, il gruppo, poter far uscire la nostra voce…un lavoro impegnativo ma per il quale mettiamo a disposizione tutte le nostre forze.
Ringrazio molto i Huno e come sempre l’ultima parola va alle band per le conclusioni. A risentirci e buona fortuna per i prossimi lavori!
E’ stato un piacere per noi essere presenti su Undergroundzine, speriamo di risentirci presto…ciao da HUNO!
INTERVISTA A CURA DI Martina Tosi
Wormhole (Compilation Vol.4 dicembre 2011)
__
- Salve ragazzi, benvenuti sulle pagine di Mondo Metal.
Parlateci dei "Wormhole". Come e quando è nato questo progetto e come mai la scelta di questo moniker?
Wormhole: La band nasce nell'aprile 2003. Da allora i Wormhole hanno prodotto due EP rispettivamente nel 2004 e nel 2007, partecipando nel contempo a diverse compilation e festival per gruppi emergenti. Tralasciando i soliti cambi di formazione, si arriva alla fine 2011 per la pubblicazione del primo full length dal titolo "The String Theory". Il titolo dell'album è ovviamente legato al nome stesso della band che, come ricordato nella nostra biografia, "rappresenta la metafora del collegamento tra idee, suoni, parole, contrasti solo in apparenza distanti tra loro, e che vengono messi in comunicazione alla stregua di dimensioni parallele." È il nostro manifesto: evoluzione.
- Parlateci di "The String Theory", il vostro nuovo full che sta per uscire per la "LadyMusicRecords": quanto lavoro ha richiesto, anche a livello di songwriting, e siete soddisfatti del risultato ottenuto?
Wormhole: La lavorazione del nuovo cd è stato un procedimento complesso, a partire dalla composizione dei brani, per giungere alla loro registrazione e missaggio. Basti pensare che i primi brani sono stati composti a ridosso dell'uscita del precedente "Longing for Darkness", e presentati nelle date di supporto all'EP. Successivamente, le nove tracce sono state organizzate secondo un filo conduttore che si snoda come un concept incentrato su due grandi temi, il viaggio interiore e il viaggio attraverso le dinamiche universali, ciascuno dei quali è affrontato nei rispettivi "sides" dell'album, diviso perciò come un vecchio disco in vinile, denominati "Inner Side" e "Cosmic Side". In ogni caso, una delle maggiori soddisfazioni legate all'uscita del cd risiede nell'aver trovato un'etichetta, la "LadyMusicRecords", che credesse fermamente nel nostro lavoro e nel risultato artistico di tale procedimento, al fine di assicurare l'accesso a un maggior numero di canali di distribuzione.
- Uno dei brani di questo full, "Simon", è entrato a far parte del quarto volume della compilation "L'Angolo della Follia". Cosa ne pensate di iniziative come queste?
Wormhole: I Wormhole hanno sempre supportato le realtà emergenti, sia come gruppo che da parte dei singoli componenti. Soprattutto, il nostro incondizionato rispetto va a chi promuove con costanza iniziative tese a far conoscere nuove realtà al pubblico della rete, con la possibilità di scaricare gratuitamente i samplers, ed eventualmente approfondire la conoscenza delle singole band in essi presenti. Se poi si pensa che l'argomento trattato in "Simon" ha a che fare molto da vicino con la follia, direi che non poteva esserci traccia più azzeccata!
- Confrontando "The String Theory" con i precedenti EP, come vi vedete maturati in questi anni dal punto di vista del "songwriting"?
Wormhole: Be', è presto detto. All'inserimento di nuovi elementi sonori, e alla sempre maggiore importanza conferita alla componente elettronica nell'economia della band, ha corrisposto un deciso indurimento del sound a favore di soluzioni che tuttavia non tendono all'appiattimento, ma rendono bene l'idea di una band multiforme, in cui le più disparate influenze musicali possono trovare spazio ed emergere nelle singole tracce. I Wormhole sono un'entità in continua evoluzione, per cui nulla vieta che il prossimo album possa suonare in maniera ancora differente...
- Passiamo all'argomento "live": quanta importanza gli date rispetto allo "studio" e cosa deve aspettarsi da voi chi va a vedervi?
Wormhole: I nostri rari momenti live per noi rappresentano la dimensione fondamentale per esprimere quello che non trapela dall'ascolto di un cd. La fisicità, i movimenti, l'aggressività, ma anche la dolcezza e la teatralità, si possono cogliere nei nostri show al di là della musica. I live sono anche l'occasione per proporre i brani che andiamo via via componendo per poter trarre vantaggio dal giudizio del pubblico e mostrare le nostre influenze musicali spesso nascoste.
- Come vi state muovendo e vi muoverete (concerti, promozione online, merchandise) per supportare l'uscita di "The String Theory"?
Wormhole: L'uscita di "The String Theory" sarà accompagnata da varie iniziative che vanno dalla partecipazione a compilation underground fino alla distribuzione capillare presso i più importanti magazines e radio del settore. Per quanto riguarda i concerti, la speranza è quella di effettuare una serie di date di assaggio, per poi imbarcarci in un tour promozionale appena i rispettivi impegni lavorativi lo consentiranno...
- Qual è la vostra opinione sull'underground metal italiano in generale, e di quello in Basilicata in particolare?
Wormhole: In Italia si ha la sensazione che l'underground resti tale per sempre, nel senso che veramente pochissimi sembra possano affermarsi non solo all'estero, ma anche semplicemente a livello nazionale. Quello che preoccupa è la mancanza di interesse per certe proposte musicali meno ortodosse, non solo da parte di chi si occupa di promozione e produzione, ma anche da parte del pubblico che spesso latita. La percezione è probabilmente diversa da luogo a luogo, ma qui al sud si sente la mancanza di una rete che aiuti i gruppi a emergere.
- Cosa ne pensate di internet come mezzo di diffusione della musica e della nascita di comunità, webzines, forum o altro che trattano dell'underground? Voi di quali canali vi servite per farvi conoscere dal pubblico?
Wormhole: Qualunque cosa si faccia, conta innanzitutto l'attitudine e la dedizione. Crediamo che nessuno di noi, come certamente accade in migliaia di altre band, possa portare avanti i propri impegni musicali se in fondo non crede in quello che fa. Allo stesso modo chi scrive su riviste autoprodotte (e quindi non sovvenzionate da terzi), dimostra di avere a cuore la musica e quindi merita tutto il nostro supporto. Alcuni di noi in passato hanno suonato in gruppi punk/hardcore dove l'autoproduzione rappresenta una colonna portante della scena, e ancora oggi siamo convinti dell'importanza del D.I.Y.
- Di quale canzone famosa avresti voluto essere l'autore?
Wormhole: Ok, la butto lì. A pari merito vanno "Killers" degli Iron Maiden e "747 (Strangers in the Night)" dei Saxon. Lo so, sono un tradizionalista. Ma per esserlo fino in fondo dovrei rispondere che avrei voluto essere l'autore di un qualsiasi evergreen natalizio, uno di quelli che prevedono vagonate di royalties, anche a 150 anni di distanza...
- Ringraziandovi del tempo dedicatoci, lascio a voi la chiusura...
Wormhole: Grazie a voi per l'intervista e l'interesse. L'invito per i lettori è di seguire le nostre pagine facebook (http://www.facebook.com/wormholeband) e myspace (http://www.myspace.com/wormholepostdark) sulle quali troveranno alcuni brani tratti dal nostro nuovo CD.
- Salve ragazzi, benvenuti sulle pagine di Mondo Metal.
Parlateci dei "Wormhole". Come e quando è nato questo progetto e come mai la scelta di questo moniker?
Wormhole: La band nasce nell'aprile 2003. Da allora i Wormhole hanno prodotto due EP rispettivamente nel 2004 e nel 2007, partecipando nel contempo a diverse compilation e festival per gruppi emergenti. Tralasciando i soliti cambi di formazione, si arriva alla fine 2011 per la pubblicazione del primo full length dal titolo "The String Theory". Il titolo dell'album è ovviamente legato al nome stesso della band che, come ricordato nella nostra biografia, "rappresenta la metafora del collegamento tra idee, suoni, parole, contrasti solo in apparenza distanti tra loro, e che vengono messi in comunicazione alla stregua di dimensioni parallele." È il nostro manifesto: evoluzione.
- Parlateci di "The String Theory", il vostro nuovo full che sta per uscire per la "LadyMusicRecords": quanto lavoro ha richiesto, anche a livello di songwriting, e siete soddisfatti del risultato ottenuto?
Wormhole: La lavorazione del nuovo cd è stato un procedimento complesso, a partire dalla composizione dei brani, per giungere alla loro registrazione e missaggio. Basti pensare che i primi brani sono stati composti a ridosso dell'uscita del precedente "Longing for Darkness", e presentati nelle date di supporto all'EP. Successivamente, le nove tracce sono state organizzate secondo un filo conduttore che si snoda come un concept incentrato su due grandi temi, il viaggio interiore e il viaggio attraverso le dinamiche universali, ciascuno dei quali è affrontato nei rispettivi "sides" dell'album, diviso perciò come un vecchio disco in vinile, denominati "Inner Side" e "Cosmic Side". In ogni caso, una delle maggiori soddisfazioni legate all'uscita del cd risiede nell'aver trovato un'etichetta, la "LadyMusicRecords", che credesse fermamente nel nostro lavoro e nel risultato artistico di tale procedimento, al fine di assicurare l'accesso a un maggior numero di canali di distribuzione.
- Uno dei brani di questo full, "Simon", è entrato a far parte del quarto volume della compilation "L'Angolo della Follia". Cosa ne pensate di iniziative come queste?
Wormhole: I Wormhole hanno sempre supportato le realtà emergenti, sia come gruppo che da parte dei singoli componenti. Soprattutto, il nostro incondizionato rispetto va a chi promuove con costanza iniziative tese a far conoscere nuove realtà al pubblico della rete, con la possibilità di scaricare gratuitamente i samplers, ed eventualmente approfondire la conoscenza delle singole band in essi presenti. Se poi si pensa che l'argomento trattato in "Simon" ha a che fare molto da vicino con la follia, direi che non poteva esserci traccia più azzeccata!
- Confrontando "The String Theory" con i precedenti EP, come vi vedete maturati in questi anni dal punto di vista del "songwriting"?
Wormhole: Be', è presto detto. All'inserimento di nuovi elementi sonori, e alla sempre maggiore importanza conferita alla componente elettronica nell'economia della band, ha corrisposto un deciso indurimento del sound a favore di soluzioni che tuttavia non tendono all'appiattimento, ma rendono bene l'idea di una band multiforme, in cui le più disparate influenze musicali possono trovare spazio ed emergere nelle singole tracce. I Wormhole sono un'entità in continua evoluzione, per cui nulla vieta che il prossimo album possa suonare in maniera ancora differente...
- Passiamo all'argomento "live": quanta importanza gli date rispetto allo "studio" e cosa deve aspettarsi da voi chi va a vedervi?
Wormhole: I nostri rari momenti live per noi rappresentano la dimensione fondamentale per esprimere quello che non trapela dall'ascolto di un cd. La fisicità, i movimenti, l'aggressività, ma anche la dolcezza e la teatralità, si possono cogliere nei nostri show al di là della musica. I live sono anche l'occasione per proporre i brani che andiamo via via componendo per poter trarre vantaggio dal giudizio del pubblico e mostrare le nostre influenze musicali spesso nascoste.
- Come vi state muovendo e vi muoverete (concerti, promozione online, merchandise) per supportare l'uscita di "The String Theory"?
Wormhole: L'uscita di "The String Theory" sarà accompagnata da varie iniziative che vanno dalla partecipazione a compilation underground fino alla distribuzione capillare presso i più importanti magazines e radio del settore. Per quanto riguarda i concerti, la speranza è quella di effettuare una serie di date di assaggio, per poi imbarcarci in un tour promozionale appena i rispettivi impegni lavorativi lo consentiranno...
- Qual è la vostra opinione sull'underground metal italiano in generale, e di quello in Basilicata in particolare?
Wormhole: In Italia si ha la sensazione che l'underground resti tale per sempre, nel senso che veramente pochissimi sembra possano affermarsi non solo all'estero, ma anche semplicemente a livello nazionale. Quello che preoccupa è la mancanza di interesse per certe proposte musicali meno ortodosse, non solo da parte di chi si occupa di promozione e produzione, ma anche da parte del pubblico che spesso latita. La percezione è probabilmente diversa da luogo a luogo, ma qui al sud si sente la mancanza di una rete che aiuti i gruppi a emergere.
- Cosa ne pensate di internet come mezzo di diffusione della musica e della nascita di comunità, webzines, forum o altro che trattano dell'underground? Voi di quali canali vi servite per farvi conoscere dal pubblico?
Wormhole: Qualunque cosa si faccia, conta innanzitutto l'attitudine e la dedizione. Crediamo che nessuno di noi, come certamente accade in migliaia di altre band, possa portare avanti i propri impegni musicali se in fondo non crede in quello che fa. Allo stesso modo chi scrive su riviste autoprodotte (e quindi non sovvenzionate da terzi), dimostra di avere a cuore la musica e quindi merita tutto il nostro supporto. Alcuni di noi in passato hanno suonato in gruppi punk/hardcore dove l'autoproduzione rappresenta una colonna portante della scena, e ancora oggi siamo convinti dell'importanza del D.I.Y.
- Di quale canzone famosa avresti voluto essere l'autore?
Wormhole: Ok, la butto lì. A pari merito vanno "Killers" degli Iron Maiden e "747 (Strangers in the Night)" dei Saxon. Lo so, sono un tradizionalista. Ma per esserlo fino in fondo dovrei rispondere che avrei voluto essere l'autore di un qualsiasi evergreen natalizio, uno di quelli che prevedono vagonate di royalties, anche a 150 anni di distanza...
- Ringraziandovi del tempo dedicatoci, lascio a voi la chiusura...
Wormhole: Grazie a voi per l'intervista e l'interesse. L'invito per i lettori è di seguire le nostre pagine facebook (http://www.facebook.com/wormholeband) e myspace (http://www.myspace.com/wormholepostdark) sulle quali troveranno alcuni brani tratti dal nostro nuovo CD.
Crepuscolo (Compilation Special Edition 11-11-11)
Mondo Metal intervista i Crepuscolo, Death Metal band marchigiana
(Intervista di Marcello)
Gruppo
Crepuscolo
Line-Up
Gabriele "Mr. Grab" Cimorosi: Growls/Screamings
Franz Minnozzi: Bass and Growls/Screamings
Vun Speranza Perticarini: Guitars
Nick Domenella - Drums
- Salve ragazzi, benvenuti sulle pagine di Mondo Metal.
Volete presentare i "Crepuscolo" ai nostri lettori? Crepuscolo: I Crepuscolo sono una band di Macerata formatasi nel 1995. Fin dall'inizio ci siamo sempre ispirati alle sonorità old school swedish death metal, non perdendo di vista anche il metal di stampo americano. La prima registrazione demo di 2 brani risale al 1997, ("I Saw You Dying" e "Life"), entrambi poi selezionati in una compilation Demo Tape, e successivamente, la prima song, è stata pubblicata nella compilation in cd "Screams From Italy" della "Down of Sadness Records". Nel corso degli anni abbiamo avuto alti e bassi, dovuti a una line-up non stabile, e diversi periodi di pausa, in cui però Vun (chitarrista) e Franz (bassista-cantante) non hanno mai spento la fiamma. Solo dal 2009 i Crepuscolo sono riusciti ad avere la continuità necessaria per creare nuovo materiale, e successivamente, con l'arrivo del singer Gabriele "Mr. Grab", per registrare un promo di 6 tracce uscito a fine 2010 intitolato "Izzatso?". Poi è stata la volta di Nick Domenella che ha sostituito alla batteria Michele Cioci, e da un anno a questa parte l'amalgama della band si è fatto sentire anche su diversi palchi italiani. L'evoluzione del sound e del songwriting è in continuo sviluppo, e a breve faremo uscire un nuovo lavoro con alcuni pezzi inediti.
- Nel 2010 avete pubblicato il promo CD "Izzatso?": ce ne volete parlare? E cosa significa "Izzatso"? Crepuscolo: Come già detto sopra nel 2010 è uscito il nostro Promo Cd intitolato "Izzatso?", che contiene 6 tracce: "Cruel Reality", "Izzatso?", "Ride Your Life", "Psycho Obsession", "Crepuscolo's Lullaby", "No Reason". I brani risalgono al 2009-2010, quando la band ha ingranato la marcia giusta, sono frutto di un duro lavoro in sala prove e di un costante impegno mentale. Abbiamo voluto mettere insieme molte idee anche nate nei primi anni dell'esistenza dei Crepuscolo, sfruttando poi l'esperienza maturata fino adesso. La title track "Izzatso?" prende spunto da varie idee messe poi insieme studiando al meglio il meccanismo melodia-aggressività, impreziosendola con liriche che richiamano fortemente l'attualità, come la problematica dell'ambiente e dell'inquinamento del nostro pianeta, il tutto con delle parole di grande impatto metaforico.
La parola "Izzatso?" deriva dallo slang inglese che significa "is that so?". Ci piaceva usare una parola d'effetto per un tema da noi molto sentito.
- Uno dei brani di questo EP, "Crepuscolo's Lullaby", è entrato a far parte della compilation "Special Edition 11-11-11" de "L'Angolo della Follia". Cosa ne pensate di iniziative come questa? Crepuscolo: Siamo assolutamente favorevoli a queste iniziative intraprese da persone che senz'altro hanno in comune ai Crepuscolo la passione vera per la musica, e grazie alle quali la scena underground italiana può sopravvivere. L'augurio e la nostra speranza è che ci sia sempre più gente che abbia voglia di dare la possibilità alle bands di ritagliarsi uno spazio nell'immenso circuito musicale. Cogliamo l'occasione per ringraziare ancora una volta i ragazzi de "L'angolo della follia" per aver selezionato il nostro brano.
- Confrontando i vecchi lavori con quelli più recenti, come vi vedete maturati in questi anni dal punto di vista del "songwriting"? Crepuscolo: Siamo convinti che lavorando duramente e con grinta si ottengano ottimi risultati, ed è importante che i membri dei Crepuscolo non siano solo musicisti ma buoni amici. Così facendo si partecipa attivamente alla costruzione delle songs anche con uno spirito di amalgama superiore, ed è questo che nell'ultimo anno stiamo ottenendo.
- Come prende vita un vostro pezzo? C'è chi si occupa della musica, chi dei testi? E a cosa vi ispirate per i vostri testi? C'è un argomento in particolare a cui fate riferimento? Crepuscolo: Rispetto al promo 2010 di cose ne sono cambiate. Il nostro songwriting è senz'altro evoluto, anche per la partecipazione attiva di tutti i membri della band e una maggiore cura della stesura dei brani, a partire dalle ritmiche per arrivare alle liriche. Ognuno di noi mette la propria idea e su questa si studia e si lavora in maniera scrupolosa. Ci teniamo a dire che il risultato del songwriting lo otteniamo in sala prove, e solo dopo delle sessioni di registrazione decidiamo se il brano ci soddisfa o no. Per quanto riguarda i testi non ci ispiriamo a una sola tematica, ma prendiamo spunto da molteplici fattori, vale a dire l'attualità, stati d'animo, sentimenti, scazzi, miti e leggende.
- Passiamo all'argomento "live": quanta importanza gli date rispetto allo "studio" e cosa deve aspettarsi da voi chi va a vedervi? Crepuscolo: L'importanza live è assolutamente enorme: puntiamo molto a esibirci dal vivo, anche perché il duro lavoro fatto in sala prove non avrebbe senso non portarlo nei live shows. I Crepuscolo puntano su un sound massiccio e incazzato con una chiara matrice old school swedish death metal. A noi piace chiamare il nostro modo di suonare "Twilight Death Metal": chitarre aggressive dal suono pieno e aperto, basso potente e spesso con varie distorsioni, growls and screamings scaturito da due voci, batteria tipica del sound death metal, stop and go e grinta da vendere. Cerchiamo sempre di coinvolgere il pubblico invitandolo a saltare e a gridare con noi, anche se non è sempre facile per una band poco conosciuta, in quanto si sa che il pubblico è spesso restio a lasciarsi andare.
- Qual è la vostra opinione sull'underground metal italiano in generale, e di quello marchigiano in particolare? Crepuscolo: In Italia ci sono tantissime bands di enorme valore, ma che purtroppo vengono penalizzate dalla scarsa cultura metal e dalla mancanza di organizzazioni di eventi importanti, per non parlare poi della penuria di trasmissioni televisive e radiofoniche che dedicano spazio all'underground italiano. Le mode inoltre contribuiscono a limitare ulteriormente la scena, facendo sì che anche nei musicisti si ripercuota la voglia di emulare troppo spesso gruppi blasonati d'oltre oceano perdendo di vista la capacità di interpretare la propria musica senza farsi influenzare troppo. Ne avremmo di cose da dire ma ci limitiamo a queste poche righe. Per quanto riguarda le Marche... la situazione è la medesima, e in più abbiamo una forte carenza di locali dove poterci esibire. Insomma, per chi come noi vive e suona in Italia è un gran problema coltivare al meglio la passione per la musica metal, ovunque ci si trovi non è per nulla facile.
- I Crepuscolo nascono in un periodo in cui Myspace, Facebook ancora non esistevano, e la stessa connessione internet in Italia non era sicuramente ancora a portata di tutti. Come è cambiato per voi il modo di creare e diffondere la vostra musica in questi anni? Cosa ne pensate della nascita di comunità, webzines, forum o altro che trattano dell'underground? Di quali canali vi servite per farvi conoscere dal pubblico? Crepuscolo: Naturalmente con l'evento di Internet si hanno molteplici possibilità di mettersi in vista, ma di contro c'è il fatto che tutti quanti possono dire la loro, anche chi ha scarse capacità, con il risultato che chi merita veramente fa fatica a emergere perché rischia di cadere ancor di più nell'anonimato, facendo sì che diventi sempre più difficile selezionare i più meritevoli. I Crepuscolo fanno uso senz'altro della tecnologia, ma ritengono che sia importante anche diffondere il proprio nome alla vecchia maniera, ovvero con il passaparola, flyer, promo cd, scambi di date e soprattutto, non ultima, tanta umiltà e rispetto. Tramite Internet ci serviamo di tutti coloro che ci vogliono dare spazio e visibilità, specialmente di social network, webzine, siti dedicati, forum ecc. La band ha all'attivo diversi space: Facebook, Myspace, ReverbNation, Wiple, Youtube. Stiamo progettando il sito ufficiale, ma è ancora prematura la pubblicazione on line.
- A cosa stanno lavorando ora i Crepuscolo? Potete svelarci qualcosa? Crepuscolo: Al momento stiamo programmando le registrazioni del nuovo promo, che probabilmente vedrà la luce nella primavera del 2012. I tempi sono lunghi perché vogliamo far sì che sia il sound che il songwriting siano soddisfacenti per tutti noi. Non perderemo di vista i live: ci stiamo organizzando per alcuni concerti che forse ci porteranno anche in terra svedese. Ovviamente siamo sempre alla ricerca di un'etichetta che creda in noi e che ci aiuti a promuovere il nostro Twilight Death Metal.
- Di quale canzone famosa avresti voluto essere l'autore? Crepuscolo: Molti brani sono lieti per le nostre orecchie. Come già detto amiamo il death metal svedese e le bands di riferimento sono quelle che negli anni '90 hanno fatto storia: Entombed, Dismember, At the Gates, In Flames, Dark Tranquillity, Entrails e altre. Ci piacciono molto anche bands come Insomnium, Amon Amarth e Amorphis, il panorama musicale a noi caro è molto vario e comprende anche vecchie glorie americane, quindi citare solo un brano sarebbe veramente riduttivo.
- Ringraziandovi del tempo dedicatoci, lascio a voi la chiusura... Crepuscolo: Ringraziamo Mondo Metal Webzine per averci dato la possibilità di questa interview. L'augurio più grande è che possiate continuare al meglio e non fermarvi mai. Saremmo felici poi di tenerci in contatto con voi per altre news e recensioni. Stay Brutal and Make a Fucking Growl!!!!!
Franz – Vun – Mr.Grab – Nick
CREPUSCOLO
(Intervista di Marcello)
Gruppo
Crepuscolo
Line-Up
Gabriele "Mr. Grab" Cimorosi: Growls/Screamings
Franz Minnozzi: Bass and Growls/Screamings
Vun Speranza Perticarini: Guitars
Nick Domenella - Drums
- Salve ragazzi, benvenuti sulle pagine di Mondo Metal.
Volete presentare i "Crepuscolo" ai nostri lettori? Crepuscolo: I Crepuscolo sono una band di Macerata formatasi nel 1995. Fin dall'inizio ci siamo sempre ispirati alle sonorità old school swedish death metal, non perdendo di vista anche il metal di stampo americano. La prima registrazione demo di 2 brani risale al 1997, ("I Saw You Dying" e "Life"), entrambi poi selezionati in una compilation Demo Tape, e successivamente, la prima song, è stata pubblicata nella compilation in cd "Screams From Italy" della "Down of Sadness Records". Nel corso degli anni abbiamo avuto alti e bassi, dovuti a una line-up non stabile, e diversi periodi di pausa, in cui però Vun (chitarrista) e Franz (bassista-cantante) non hanno mai spento la fiamma. Solo dal 2009 i Crepuscolo sono riusciti ad avere la continuità necessaria per creare nuovo materiale, e successivamente, con l'arrivo del singer Gabriele "Mr. Grab", per registrare un promo di 6 tracce uscito a fine 2010 intitolato "Izzatso?". Poi è stata la volta di Nick Domenella che ha sostituito alla batteria Michele Cioci, e da un anno a questa parte l'amalgama della band si è fatto sentire anche su diversi palchi italiani. L'evoluzione del sound e del songwriting è in continuo sviluppo, e a breve faremo uscire un nuovo lavoro con alcuni pezzi inediti.
- Nel 2010 avete pubblicato il promo CD "Izzatso?": ce ne volete parlare? E cosa significa "Izzatso"? Crepuscolo: Come già detto sopra nel 2010 è uscito il nostro Promo Cd intitolato "Izzatso?", che contiene 6 tracce: "Cruel Reality", "Izzatso?", "Ride Your Life", "Psycho Obsession", "Crepuscolo's Lullaby", "No Reason". I brani risalgono al 2009-2010, quando la band ha ingranato la marcia giusta, sono frutto di un duro lavoro in sala prove e di un costante impegno mentale. Abbiamo voluto mettere insieme molte idee anche nate nei primi anni dell'esistenza dei Crepuscolo, sfruttando poi l'esperienza maturata fino adesso. La title track "Izzatso?" prende spunto da varie idee messe poi insieme studiando al meglio il meccanismo melodia-aggressività, impreziosendola con liriche che richiamano fortemente l'attualità, come la problematica dell'ambiente e dell'inquinamento del nostro pianeta, il tutto con delle parole di grande impatto metaforico.
La parola "Izzatso?" deriva dallo slang inglese che significa "is that so?". Ci piaceva usare una parola d'effetto per un tema da noi molto sentito.
- Uno dei brani di questo EP, "Crepuscolo's Lullaby", è entrato a far parte della compilation "Special Edition 11-11-11" de "L'Angolo della Follia". Cosa ne pensate di iniziative come questa? Crepuscolo: Siamo assolutamente favorevoli a queste iniziative intraprese da persone che senz'altro hanno in comune ai Crepuscolo la passione vera per la musica, e grazie alle quali la scena underground italiana può sopravvivere. L'augurio e la nostra speranza è che ci sia sempre più gente che abbia voglia di dare la possibilità alle bands di ritagliarsi uno spazio nell'immenso circuito musicale. Cogliamo l'occasione per ringraziare ancora una volta i ragazzi de "L'angolo della follia" per aver selezionato il nostro brano.
- Confrontando i vecchi lavori con quelli più recenti, come vi vedete maturati in questi anni dal punto di vista del "songwriting"? Crepuscolo: Siamo convinti che lavorando duramente e con grinta si ottengano ottimi risultati, ed è importante che i membri dei Crepuscolo non siano solo musicisti ma buoni amici. Così facendo si partecipa attivamente alla costruzione delle songs anche con uno spirito di amalgama superiore, ed è questo che nell'ultimo anno stiamo ottenendo.
- Come prende vita un vostro pezzo? C'è chi si occupa della musica, chi dei testi? E a cosa vi ispirate per i vostri testi? C'è un argomento in particolare a cui fate riferimento? Crepuscolo: Rispetto al promo 2010 di cose ne sono cambiate. Il nostro songwriting è senz'altro evoluto, anche per la partecipazione attiva di tutti i membri della band e una maggiore cura della stesura dei brani, a partire dalle ritmiche per arrivare alle liriche. Ognuno di noi mette la propria idea e su questa si studia e si lavora in maniera scrupolosa. Ci teniamo a dire che il risultato del songwriting lo otteniamo in sala prove, e solo dopo delle sessioni di registrazione decidiamo se il brano ci soddisfa o no. Per quanto riguarda i testi non ci ispiriamo a una sola tematica, ma prendiamo spunto da molteplici fattori, vale a dire l'attualità, stati d'animo, sentimenti, scazzi, miti e leggende.
- Passiamo all'argomento "live": quanta importanza gli date rispetto allo "studio" e cosa deve aspettarsi da voi chi va a vedervi? Crepuscolo: L'importanza live è assolutamente enorme: puntiamo molto a esibirci dal vivo, anche perché il duro lavoro fatto in sala prove non avrebbe senso non portarlo nei live shows. I Crepuscolo puntano su un sound massiccio e incazzato con una chiara matrice old school swedish death metal. A noi piace chiamare il nostro modo di suonare "Twilight Death Metal": chitarre aggressive dal suono pieno e aperto, basso potente e spesso con varie distorsioni, growls and screamings scaturito da due voci, batteria tipica del sound death metal, stop and go e grinta da vendere. Cerchiamo sempre di coinvolgere il pubblico invitandolo a saltare e a gridare con noi, anche se non è sempre facile per una band poco conosciuta, in quanto si sa che il pubblico è spesso restio a lasciarsi andare.
- Qual è la vostra opinione sull'underground metal italiano in generale, e di quello marchigiano in particolare? Crepuscolo: In Italia ci sono tantissime bands di enorme valore, ma che purtroppo vengono penalizzate dalla scarsa cultura metal e dalla mancanza di organizzazioni di eventi importanti, per non parlare poi della penuria di trasmissioni televisive e radiofoniche che dedicano spazio all'underground italiano. Le mode inoltre contribuiscono a limitare ulteriormente la scena, facendo sì che anche nei musicisti si ripercuota la voglia di emulare troppo spesso gruppi blasonati d'oltre oceano perdendo di vista la capacità di interpretare la propria musica senza farsi influenzare troppo. Ne avremmo di cose da dire ma ci limitiamo a queste poche righe. Per quanto riguarda le Marche... la situazione è la medesima, e in più abbiamo una forte carenza di locali dove poterci esibire. Insomma, per chi come noi vive e suona in Italia è un gran problema coltivare al meglio la passione per la musica metal, ovunque ci si trovi non è per nulla facile.
- I Crepuscolo nascono in un periodo in cui Myspace, Facebook ancora non esistevano, e la stessa connessione internet in Italia non era sicuramente ancora a portata di tutti. Come è cambiato per voi il modo di creare e diffondere la vostra musica in questi anni? Cosa ne pensate della nascita di comunità, webzines, forum o altro che trattano dell'underground? Di quali canali vi servite per farvi conoscere dal pubblico? Crepuscolo: Naturalmente con l'evento di Internet si hanno molteplici possibilità di mettersi in vista, ma di contro c'è il fatto che tutti quanti possono dire la loro, anche chi ha scarse capacità, con il risultato che chi merita veramente fa fatica a emergere perché rischia di cadere ancor di più nell'anonimato, facendo sì che diventi sempre più difficile selezionare i più meritevoli. I Crepuscolo fanno uso senz'altro della tecnologia, ma ritengono che sia importante anche diffondere il proprio nome alla vecchia maniera, ovvero con il passaparola, flyer, promo cd, scambi di date e soprattutto, non ultima, tanta umiltà e rispetto. Tramite Internet ci serviamo di tutti coloro che ci vogliono dare spazio e visibilità, specialmente di social network, webzine, siti dedicati, forum ecc. La band ha all'attivo diversi space: Facebook, Myspace, ReverbNation, Wiple, Youtube. Stiamo progettando il sito ufficiale, ma è ancora prematura la pubblicazione on line.
- A cosa stanno lavorando ora i Crepuscolo? Potete svelarci qualcosa? Crepuscolo: Al momento stiamo programmando le registrazioni del nuovo promo, che probabilmente vedrà la luce nella primavera del 2012. I tempi sono lunghi perché vogliamo far sì che sia il sound che il songwriting siano soddisfacenti per tutti noi. Non perderemo di vista i live: ci stiamo organizzando per alcuni concerti che forse ci porteranno anche in terra svedese. Ovviamente siamo sempre alla ricerca di un'etichetta che creda in noi e che ci aiuti a promuovere il nostro Twilight Death Metal.
- Di quale canzone famosa avresti voluto essere l'autore? Crepuscolo: Molti brani sono lieti per le nostre orecchie. Come già detto amiamo il death metal svedese e le bands di riferimento sono quelle che negli anni '90 hanno fatto storia: Entombed, Dismember, At the Gates, In Flames, Dark Tranquillity, Entrails e altre. Ci piacciono molto anche bands come Insomnium, Amon Amarth e Amorphis, il panorama musicale a noi caro è molto vario e comprende anche vecchie glorie americane, quindi citare solo un brano sarebbe veramente riduttivo.
- Ringraziandovi del tempo dedicatoci, lascio a voi la chiusura... Crepuscolo: Ringraziamo Mondo Metal Webzine per averci dato la possibilità di questa interview. L'augurio più grande è che possiate continuare al meglio e non fermarvi mai. Saremmo felici poi di tenerci in contatto con voi per altre news e recensioni. Stay Brutal and Make a Fucking Growl!!!!!
Franz – Vun – Mr.Grab – Nick
CREPUSCOLO
nOt bLiNd (Compilation vol.3 novembre 2011)
Mondo Metal intervista i nOt bLiNd, Groove Core band lombarda
(Intervista di Marcello)
Gruppo
nOt bLiNd
Line-Up
d9 - Chitarra
COYA - Voce
c9 - Chitarra
PIOLA - Batteria
DREDS - Basso
- Salve ragazzi, benvenuti sulle pagine di Mondo Metal.
Volete presentare i "nOt bLiNd" ai nostri lettori? nOt bLiNd: Ciao, innanzitutto grazie per questa intervista e complimenti per il lavoro che svolgete!! Per presentarci utilizzerò la nostra biografia, è breve e ci rappresenta in modo profondo: nOt bLiNd è RABBIA INTERIORE MISTA A NECESSITA’ MUSICALE. LA RICERCA E LA SCOPERTA DI UN GROOVE SEMPRE PIU’ INTENSO, ACCORDATURE SEMPRE PIU’ BASSE, E SUONI SEMPRE PIU’ CUPI.
TRASFORMARE IDEE ED ESPERIENZE, QUALCOSA DI IMPALPABILE, IN UN IMPATTO VIOLENTO E SENZA COMPROMESSI.
nOt bLiNd è CONGESTIONE MEDIATICA PER DESCRIVERE IL DISAGIO CHE VORREBBE PASSARE INOSSERVATO ATTRAVERSO OCCHI RESI CIECHI DAL SISTEMA CORROTTO IN CUI VIVIAMO.
IL DESIDERIO DI INVENTARE QUALCOSA CHE NON C’E’, O FORSE QUALCOSA CHE C’E’ STATO, MA CHE POI E’ STATO RUBATO, STUPRATO.
nOt bLiNd è DISTURBO SOCIALE, VOGLIA DI RISCATTO, VOGLIA DI SPUTARE FUORI TUTTO QUELLO CHE NON VA. IL DESIDERIO DI URLARE E FARE URLARE, DI DIMOSTRARE CHE ESISTE UN'ALTERNATIVA CONCRETA ALL’ESSERE ACCECATI DA SUBDOLE MENZOGNE.
nOt bLiNd è INCLASSIFICABILE E INCONTENIBILE.
nOt bLiNd è NON ESSERE CIECHI... PERCHE’ SI VEDE LONTANO UN MIGLIO TUTTA LA MERDA CHE CI CIRCONDA.
- L'anno scorso avete pubblicato "Demo 2010", volete parlarcene? Quali sono stati i riscontri finora? nOt bLiNd: "Demo 2010" è stato creato senza cessare l'attività live, ed è stato registrato in due differenti momenti, e l'approccio è stato appunto quello per un EP. Sopra le nostre aspettative, è stato accolto da media e pubblico in modo davvero entusiasmante, sia a livello di stile-originalità, sia per la parte tecnica. Dopo svariate recensioni davvero molto positive, abbiamo capito che era il momento di fare qualcosa di più, con la cura maniacale per ogni aspetto e con un approccio più professionale, abbiamo capito che era il momento per il nostro primo album full.
- Uno dei brani di questo Demo, "Good Times", è entrato a far parte del terzo volume della compilation "L'Angolo della Follia". Cosa ne pensate di iniziative come questa? nOt bLiNd: Siamo felici e onorati di aver partecipato a un'iniziativa del genere!! Le compilation online o gratuite sono una delle poche "armi" di propaganda e diffusione che hanno le band underground al giorno d'oggi.
- Attualmente è in fase di registrazione il vostro primo full, "EaRthiCidE", che uscirà per la "Manata Productions" nel 2012: quanto lavoro ha richiesto, anche in fase di songwriting? Potete anticiparci qualcosa? nOt bLiNd: Esatto, siamo in studio dal 28 ottobre!!! La fase di creazione è stata davvero lunga e intensa, questo perché abbiamo deciso di curare ogni aspetto al 100%, dalla composizione al songwriting, dai suoni alle grafiche. Non sarà un concept album, ma tutti i testi sono di protesta sociale verso l'uomo, che con i suoi atteggiamenti e comportamenti sta annientando se stesso e il pianeta Terra. "EaRthiCidE" significa appunto "terracidio". Il songwriting in particolare è stato gestito da tutti i componenti del gruppo, una volta decisi gli argomenti da trattare ognuno s'è scelto quello che sentiva più "suo", si è documentato in modo approfondito, ha steso una bozza che è stata poi discussa e resa musicale insieme agli altri componenti. I temi toccano religione, integrazione, immigrazione, sfruttamento... ma in modo non proprio convenzionale... per citare qualche titolo: "Rusted Faith", "Global Swarming", "My Bro", "Stay Human".
- Passiamo all'argomento "live": quanta importanza gli date rispetto allo "studio" e cosa deve aspettarsi da voi chi va a vedervi? nOt bLiNd: Per noi l'aspetto live è il più importante di tutti, l'alchimia che si scatena fra palco e pubblico, il coinvolgimento, le luci, il sudore, le grida, i watt e il nostro impatto sonoro. L'esperienza in studio è davvero gratificante e ha aperto ulteriori strade a ognuno di noi, ma siamo una band underground, e il live è tutto!!!! Chi assiste ai nostri show rimane impressionato dal sound e dal groove dei pezzi, entrambi caratterizzati da accordature molto gravi, compattezza e personalità.
- Avete già pensato a come vi muoverete (concerti, promozione online, merchandise) per supportare l'uscita di "EaRthiCidE"? nOt bLiNd: Per ora no, inteso che abbiamo avuto svariate offerte da altrettante agenzie, ma per ora vogliamo aspettare di avere il disco in mano. Non abbiamo nessuna fretta, e una volta valutato il risultato finale, ci muoveremo di conseguenza.
- Qual è la vostra opinione sull'underground metal italiano in generale, e di quello lombardo in particolare? nOt bLiNd: Che tristezza!!! ...potrei stare qui a elencarti tutte le cose che non vanno, ma le sappiamo tutti e non c'è nemmeno lo spiraglio di miglioramento, quindi andiamo dritti per la nostra strada, sperando di portare il nostro 100% ITALIAN GROOVE CORE a più persone possibili. Sia come musica, che come concetti!
- Cosa ne pensate di internet come mezzo di diffusione della musica e della nascita di comunità, webzines, forum o altro che trattano dell'underground? Voi di quali canali vi servite per farvi conoscere dal pubblico? nOt bLiNd: È il mondo d'oggi e il futuro!! L'industria discografica è cambiata radicalmente, sia a livello indie che major. La tendenza è release digitali, video, forum e community. Come tutti stiamo al passo e ci serviamo di questi mezzi per farci conoscere, confrontarci e incontrare sempre nuova gente. Utilizziamo myspace (www.myspace.com/thenotblind), facebook (http://www.facebook.com/pages/Not-bliNd/131276816026), reverbnation (www.reverbnation.com/notblind) e il nostro sito ufficiale che contiene i link a tutti i nostri media (www.thenotblind.com).
- Di quale canzone famosa avresti voluto essere l'autore? nOt bLiNd: Che ne dici dei due masterpiece d'eccellenza?!... "Master of Puppets" e "Cowboys from Hell", anche se speriamo di diventare altrettanto orgogliosi dei nostri brani.
- Ringraziandovi del tempo dedicatoci, lascio a voi la chiusura... nOt bLiNd: Ricambiamo sentitamente i rigraziamenti... speriamo che questa intervista stuzzichi la curiosità di chi non ci conosce ancora... ci auguriamo un po' di supporto per la musica alternativa italiana che ne ha parecchio bisogno.
Vi invitiamo sul nostro myspace e la nostra pagina di facebook dove sono contenuti gli aggiornamenti periodici del lavoro in studio e dei nostri live.
... e... siete pronti per "EaRthiCidE"??!!??!!... preparate i paradenti!!!!!!!!
(Intervista di Marcello)
Gruppo
nOt bLiNd
Line-Up
d9 - Chitarra
COYA - Voce
c9 - Chitarra
PIOLA - Batteria
DREDS - Basso
- Salve ragazzi, benvenuti sulle pagine di Mondo Metal.
Volete presentare i "nOt bLiNd" ai nostri lettori? nOt bLiNd: Ciao, innanzitutto grazie per questa intervista e complimenti per il lavoro che svolgete!! Per presentarci utilizzerò la nostra biografia, è breve e ci rappresenta in modo profondo: nOt bLiNd è RABBIA INTERIORE MISTA A NECESSITA’ MUSICALE. LA RICERCA E LA SCOPERTA DI UN GROOVE SEMPRE PIU’ INTENSO, ACCORDATURE SEMPRE PIU’ BASSE, E SUONI SEMPRE PIU’ CUPI.
TRASFORMARE IDEE ED ESPERIENZE, QUALCOSA DI IMPALPABILE, IN UN IMPATTO VIOLENTO E SENZA COMPROMESSI.
nOt bLiNd è CONGESTIONE MEDIATICA PER DESCRIVERE IL DISAGIO CHE VORREBBE PASSARE INOSSERVATO ATTRAVERSO OCCHI RESI CIECHI DAL SISTEMA CORROTTO IN CUI VIVIAMO.
IL DESIDERIO DI INVENTARE QUALCOSA CHE NON C’E’, O FORSE QUALCOSA CHE C’E’ STATO, MA CHE POI E’ STATO RUBATO, STUPRATO.
nOt bLiNd è DISTURBO SOCIALE, VOGLIA DI RISCATTO, VOGLIA DI SPUTARE FUORI TUTTO QUELLO CHE NON VA. IL DESIDERIO DI URLARE E FARE URLARE, DI DIMOSTRARE CHE ESISTE UN'ALTERNATIVA CONCRETA ALL’ESSERE ACCECATI DA SUBDOLE MENZOGNE.
nOt bLiNd è INCLASSIFICABILE E INCONTENIBILE.
nOt bLiNd è NON ESSERE CIECHI... PERCHE’ SI VEDE LONTANO UN MIGLIO TUTTA LA MERDA CHE CI CIRCONDA.
- L'anno scorso avete pubblicato "Demo 2010", volete parlarcene? Quali sono stati i riscontri finora? nOt bLiNd: "Demo 2010" è stato creato senza cessare l'attività live, ed è stato registrato in due differenti momenti, e l'approccio è stato appunto quello per un EP. Sopra le nostre aspettative, è stato accolto da media e pubblico in modo davvero entusiasmante, sia a livello di stile-originalità, sia per la parte tecnica. Dopo svariate recensioni davvero molto positive, abbiamo capito che era il momento di fare qualcosa di più, con la cura maniacale per ogni aspetto e con un approccio più professionale, abbiamo capito che era il momento per il nostro primo album full.
- Uno dei brani di questo Demo, "Good Times", è entrato a far parte del terzo volume della compilation "L'Angolo della Follia". Cosa ne pensate di iniziative come questa? nOt bLiNd: Siamo felici e onorati di aver partecipato a un'iniziativa del genere!! Le compilation online o gratuite sono una delle poche "armi" di propaganda e diffusione che hanno le band underground al giorno d'oggi.
- Attualmente è in fase di registrazione il vostro primo full, "EaRthiCidE", che uscirà per la "Manata Productions" nel 2012: quanto lavoro ha richiesto, anche in fase di songwriting? Potete anticiparci qualcosa? nOt bLiNd: Esatto, siamo in studio dal 28 ottobre!!! La fase di creazione è stata davvero lunga e intensa, questo perché abbiamo deciso di curare ogni aspetto al 100%, dalla composizione al songwriting, dai suoni alle grafiche. Non sarà un concept album, ma tutti i testi sono di protesta sociale verso l'uomo, che con i suoi atteggiamenti e comportamenti sta annientando se stesso e il pianeta Terra. "EaRthiCidE" significa appunto "terracidio". Il songwriting in particolare è stato gestito da tutti i componenti del gruppo, una volta decisi gli argomenti da trattare ognuno s'è scelto quello che sentiva più "suo", si è documentato in modo approfondito, ha steso una bozza che è stata poi discussa e resa musicale insieme agli altri componenti. I temi toccano religione, integrazione, immigrazione, sfruttamento... ma in modo non proprio convenzionale... per citare qualche titolo: "Rusted Faith", "Global Swarming", "My Bro", "Stay Human".
- Passiamo all'argomento "live": quanta importanza gli date rispetto allo "studio" e cosa deve aspettarsi da voi chi va a vedervi? nOt bLiNd: Per noi l'aspetto live è il più importante di tutti, l'alchimia che si scatena fra palco e pubblico, il coinvolgimento, le luci, il sudore, le grida, i watt e il nostro impatto sonoro. L'esperienza in studio è davvero gratificante e ha aperto ulteriori strade a ognuno di noi, ma siamo una band underground, e il live è tutto!!!! Chi assiste ai nostri show rimane impressionato dal sound e dal groove dei pezzi, entrambi caratterizzati da accordature molto gravi, compattezza e personalità.
- Avete già pensato a come vi muoverete (concerti, promozione online, merchandise) per supportare l'uscita di "EaRthiCidE"? nOt bLiNd: Per ora no, inteso che abbiamo avuto svariate offerte da altrettante agenzie, ma per ora vogliamo aspettare di avere il disco in mano. Non abbiamo nessuna fretta, e una volta valutato il risultato finale, ci muoveremo di conseguenza.
- Qual è la vostra opinione sull'underground metal italiano in generale, e di quello lombardo in particolare? nOt bLiNd: Che tristezza!!! ...potrei stare qui a elencarti tutte le cose che non vanno, ma le sappiamo tutti e non c'è nemmeno lo spiraglio di miglioramento, quindi andiamo dritti per la nostra strada, sperando di portare il nostro 100% ITALIAN GROOVE CORE a più persone possibili. Sia come musica, che come concetti!
- Cosa ne pensate di internet come mezzo di diffusione della musica e della nascita di comunità, webzines, forum o altro che trattano dell'underground? Voi di quali canali vi servite per farvi conoscere dal pubblico? nOt bLiNd: È il mondo d'oggi e il futuro!! L'industria discografica è cambiata radicalmente, sia a livello indie che major. La tendenza è release digitali, video, forum e community. Come tutti stiamo al passo e ci serviamo di questi mezzi per farci conoscere, confrontarci e incontrare sempre nuova gente. Utilizziamo myspace (www.myspace.com/thenotblind), facebook (http://www.facebook.com/pages/Not-bliNd/131276816026), reverbnation (www.reverbnation.com/notblind) e il nostro sito ufficiale che contiene i link a tutti i nostri media (www.thenotblind.com).
- Di quale canzone famosa avresti voluto essere l'autore? nOt bLiNd: Che ne dici dei due masterpiece d'eccellenza?!... "Master of Puppets" e "Cowboys from Hell", anche se speriamo di diventare altrettanto orgogliosi dei nostri brani.
- Ringraziandovi del tempo dedicatoci, lascio a voi la chiusura... nOt bLiNd: Ricambiamo sentitamente i rigraziamenti... speriamo che questa intervista stuzzichi la curiosità di chi non ci conosce ancora... ci auguriamo un po' di supporto per la musica alternativa italiana che ne ha parecchio bisogno.
Vi invitiamo sul nostro myspace e la nostra pagina di facebook dove sono contenuti gli aggiornamenti periodici del lavoro in studio e dei nostri live.
... e... siete pronti per "EaRthiCidE"??!!??!!... preparate i paradenti!!!!!!!!
INVERNO (Compilation vol.2 ottobre 2011)
Mondo Metal intervista gli Inverno, Thrash Metal band veneta
(Intervista di Marcello)
Gruppo: Inverno
Line-Up
Pier: Guitar
Burro: Bass
Frigo: Guitar & Voice
Davide: Drums
- Salve ragazzi, benvenuti sulle pagine di Mondo Metal.
Parlateci degli "Inverno". Come e quando è nato questo progetto e come mai la scelta di questo moniker? Inverno: Ciao, innanzitutto grazie per avere pensato a noi per questa intervista!
Gli Inverno nascono nell'estate del 2008, da un'idea del batterista Cupani Davide, di suo cugino Frigo Riccardo (chitarra e voce) e dal bassista Burrometo Marco. Nel 2009 abbiamo registrato il demo "Thrashformers" e due anni dopo il primo full length.
Non credo ci sia un motivo del nome Inverno, semplicemente ci piace. Strano, lo so...
- La vostra line-up attuale è esattamente quella originale con cui partì il progetto: qual è il segreto del vostro affiatamento? Inverno: Be', oltre che "colleghi" siamo buoni amici! La cosa più importante è che ogni decisione deve essere presa come gruppo, o una cosa va bene a tutti o non va bene.
E poi ovviamente se c'è un qualche problema (chi non ne ha?) se ne parla e si risolve!
- Parlateci di "Inverno", il vostro primo full: quanto lavoro ha richiesto, anche a livello di songwriting, e quali sono stati i riscontri finora? Inverno: "Inverno" è una figata! Punto.
No, a parte le cose ovvie, a noi piace. Piace ascoltarlo e suonarlo. Rispetto al demo è superiore a livello di songwriting, grazie all'esperienza da noi accumulata.
La registrazione è molto buona e ringrazio Nicolò del "Music City Studio" per il buonissimo lavoro!
Ha richiesto molto lavoro, oltre un anno e mezzo di sudate in sala prove, oltre ai soldi per la registrazione. La gente a volte non lo capisce e si lamenta per sborsare 10€ per un CD, darei una scarpata sul muso a chi si lamenta o a chi mi viene a dire "Dai, regalamelo che son tuo amico!", non è cattiveria.
- Uno dei brani di questo full, "Beer", è entrato a far parte del secondo volume della compilation "L'Angolo della Follia". Cosa ne pensate di iniziative come queste? Inverno: Compilation come "L'Angolo della Follia" sono ottime sia come promozione che per ascoltare della ottima musica che tante volte (purtroppo) viene sottovalutata.
- "Inverno" esce a due anni dal primo demo, "Thrashformers". Confrontando i vostri lavori, come vi vedete maturati in questi anni musicalmente? Inverno: Be', siamo ancora dei baldi giovani, ma in due anni ci siamo accorti di essere maturati molto, sia a livello tecnico che compositivo.
Nel demo le canzoni erano cortine e abbastanza banali come ritmica, in "Inverno" invece c'è più tecnica e le canzoni sono meglio strutturate.
Anche a livello di testi siam migliorati, proponendo testi più lunghi e trattanti tematiche meno banali o scontate... Non mi stancherò mai di ripetere che il demo è stato più una scuola che un vero e proprio CD!
- Passiamo all'argomento "live": quanta importanza gli date rispetto allo "studio" e cosa deve aspettarsi da voi chi va a vedervi? Inverno: In ambito live si vede la vera essenza di una band. Un gruppo può spaccare il culo in studio e poi in live fare solo baccano!
Curiamo molto le nostre esibizioni, facciamo casino sul palco e facciamo far casino a chi ci ascolta, sempre suonando bene!
Se vi divertite ai nostri live noi siamo contenti...
- Come vi state muovendo per promuovere "Inverno"? Inverno: Abbiamo diversi contatti con varie etichette, ma non dico altro finché non ho nulla di certo ;)
- Qual è la vostra opinione sull'underground metal italiano in generale, e di quello Veneto in particolare? Inverno: Ultimamente in Italia sembra esserci una ondata thrash molto interessante, vedi Game Over, National Suicide, Bothers, Chronic Insane... Siamo fieri di fare parte di questa ondata, e ci impegneremo per portarla avanti il più possibile e varcare i confini italiani per conquistare il mondo!!
Purtroppo ci sono alcune band che vogliono fare thrash, che si mascherano da thrashers perché va di moda! Noi semplicemente facciamo thrash perché quello viene fuori in sala prove, non suoniamo con l'intento di fare thrash, viene così.
- Cosa ne pensate di internet come mezzo di diffusione della musica e della nascita di comunità, webzines, forum o altro che trattano dell'underground? Gli Inverno di quali canali si servono per farsi conoscere dal pubblico? Inverno: Internet è il presente e il futuro, è stato e senza dubbio sarà il trampolino di lancio di molte band. È molto utile perché offre il confronto con altri gruppi, si pubblicizzano molto rapidamente le date, ad esempio, e si scambiano informazioni molto rapidamente. Ovviamente non bisogna abusarne, un gruppo è quello che suona, non quello che fa il figo su myspace o facebook.
- Di quale canzone famosa avresti voluto essere l'autore? Inverno: "Lateralus" dei Tool.
Ok, non è famosissima e nemmeno thrash, ma i Tool son personaggi che si fanno il culo per ogni canzone, sotto il punto di vista armonico, metrico e significativo.
- Ringraziandovi del tempo dedicatoci, lascio a voi la chiusura... Inverno: Grazie a voi!!!
Approfitto per fare un po' di pubblicità! Vi lascio il myspace e facebook dove trovate "Beer" e le nostre date.
W la buona musica, la birra e la gnocca!!!
(Intervista di Marcello)
Gruppo: Inverno
Line-Up
Pier: Guitar
Burro: Bass
Frigo: Guitar & Voice
Davide: Drums
- Salve ragazzi, benvenuti sulle pagine di Mondo Metal.
Parlateci degli "Inverno". Come e quando è nato questo progetto e come mai la scelta di questo moniker? Inverno: Ciao, innanzitutto grazie per avere pensato a noi per questa intervista!
Gli Inverno nascono nell'estate del 2008, da un'idea del batterista Cupani Davide, di suo cugino Frigo Riccardo (chitarra e voce) e dal bassista Burrometo Marco. Nel 2009 abbiamo registrato il demo "Thrashformers" e due anni dopo il primo full length.
Non credo ci sia un motivo del nome Inverno, semplicemente ci piace. Strano, lo so...
- La vostra line-up attuale è esattamente quella originale con cui partì il progetto: qual è il segreto del vostro affiatamento? Inverno: Be', oltre che "colleghi" siamo buoni amici! La cosa più importante è che ogni decisione deve essere presa come gruppo, o una cosa va bene a tutti o non va bene.
E poi ovviamente se c'è un qualche problema (chi non ne ha?) se ne parla e si risolve!
- Parlateci di "Inverno", il vostro primo full: quanto lavoro ha richiesto, anche a livello di songwriting, e quali sono stati i riscontri finora? Inverno: "Inverno" è una figata! Punto.
No, a parte le cose ovvie, a noi piace. Piace ascoltarlo e suonarlo. Rispetto al demo è superiore a livello di songwriting, grazie all'esperienza da noi accumulata.
La registrazione è molto buona e ringrazio Nicolò del "Music City Studio" per il buonissimo lavoro!
Ha richiesto molto lavoro, oltre un anno e mezzo di sudate in sala prove, oltre ai soldi per la registrazione. La gente a volte non lo capisce e si lamenta per sborsare 10€ per un CD, darei una scarpata sul muso a chi si lamenta o a chi mi viene a dire "Dai, regalamelo che son tuo amico!", non è cattiveria.
- Uno dei brani di questo full, "Beer", è entrato a far parte del secondo volume della compilation "L'Angolo della Follia". Cosa ne pensate di iniziative come queste? Inverno: Compilation come "L'Angolo della Follia" sono ottime sia come promozione che per ascoltare della ottima musica che tante volte (purtroppo) viene sottovalutata.
- "Inverno" esce a due anni dal primo demo, "Thrashformers". Confrontando i vostri lavori, come vi vedete maturati in questi anni musicalmente? Inverno: Be', siamo ancora dei baldi giovani, ma in due anni ci siamo accorti di essere maturati molto, sia a livello tecnico che compositivo.
Nel demo le canzoni erano cortine e abbastanza banali come ritmica, in "Inverno" invece c'è più tecnica e le canzoni sono meglio strutturate.
Anche a livello di testi siam migliorati, proponendo testi più lunghi e trattanti tematiche meno banali o scontate... Non mi stancherò mai di ripetere che il demo è stato più una scuola che un vero e proprio CD!
- Passiamo all'argomento "live": quanta importanza gli date rispetto allo "studio" e cosa deve aspettarsi da voi chi va a vedervi? Inverno: In ambito live si vede la vera essenza di una band. Un gruppo può spaccare il culo in studio e poi in live fare solo baccano!
Curiamo molto le nostre esibizioni, facciamo casino sul palco e facciamo far casino a chi ci ascolta, sempre suonando bene!
Se vi divertite ai nostri live noi siamo contenti...
- Come vi state muovendo per promuovere "Inverno"? Inverno: Abbiamo diversi contatti con varie etichette, ma non dico altro finché non ho nulla di certo ;)
- Qual è la vostra opinione sull'underground metal italiano in generale, e di quello Veneto in particolare? Inverno: Ultimamente in Italia sembra esserci una ondata thrash molto interessante, vedi Game Over, National Suicide, Bothers, Chronic Insane... Siamo fieri di fare parte di questa ondata, e ci impegneremo per portarla avanti il più possibile e varcare i confini italiani per conquistare il mondo!!
Purtroppo ci sono alcune band che vogliono fare thrash, che si mascherano da thrashers perché va di moda! Noi semplicemente facciamo thrash perché quello viene fuori in sala prove, non suoniamo con l'intento di fare thrash, viene così.
- Cosa ne pensate di internet come mezzo di diffusione della musica e della nascita di comunità, webzines, forum o altro che trattano dell'underground? Gli Inverno di quali canali si servono per farsi conoscere dal pubblico? Inverno: Internet è il presente e il futuro, è stato e senza dubbio sarà il trampolino di lancio di molte band. È molto utile perché offre il confronto con altri gruppi, si pubblicizzano molto rapidamente le date, ad esempio, e si scambiano informazioni molto rapidamente. Ovviamente non bisogna abusarne, un gruppo è quello che suona, non quello che fa il figo su myspace o facebook.
- Di quale canzone famosa avresti voluto essere l'autore? Inverno: "Lateralus" dei Tool.
Ok, non è famosissima e nemmeno thrash, ma i Tool son personaggi che si fanno il culo per ogni canzone, sotto il punto di vista armonico, metrico e significativo.
- Ringraziandovi del tempo dedicatoci, lascio a voi la chiusura... Inverno: Grazie a voi!!!
Approfitto per fare un po' di pubblicità! Vi lascio il myspace e facebook dove trovate "Beer" e le nostre date.
W la buona musica, la birra e la gnocca!!!
ALISON MATTER (Compilation vol.1 settembre 2011)
Undergroundzine intervista i Alison Matter
Ciao e benvenuti su UndergroundZine, iniziamo con alcuni cenni biografici….. Innanzitutto vorremmo ringraziarvi per averci dato l’opportunità di parlare un po’ di noi…
Siamo gli “Alison Matter” , facciamo rock, e veniamo da Capua, in provincia di Caserta.
Il gruppo è stato fondato nel 2002, da Luigi Di Lorenzo (voce) e Mirko Orteca (chitarra). Nel 2003, con la prima line-up della band incidemmo la nostra prima demo di inediti ed iniziammo ad esibirci dal vivo. Duarante questo periodo, partecipammo con 2 brani alla compilation “Music Storm 2004” stampata in 1000 copie. Nel 2006 entrarono nel gruppo l’attuale bassista Vincenzo Morlando e il chitarrista Temistocle Bello . Nel 2008, incidemmo una nuova demo dal titolo "What Is Real” che ci diede molte possibilità di suonare dal vivo in tutta la Campania. Dal 2010 il nuovo batterista è Marco Cantiello, il nome del gruppo inizia a circolare nell’ambiente musicale e veniamo invitati come ospiti in diverse web radio. Nel 2011 esce un nuovo EP, composto da 4 tracce inedite in italiano, dal titolo “Controluce”. Durante la promozione del disco veniamo inseriti nella compilation digitale a scopo benefico: “You Can’t Shake Me - A little help for Japan” ed in quella de “L’angolo Della Follia.”
Come mai avete scelto questo nome Alison Matter?
“Alison matter” rappresenta, letteralmente, la "alisonsostanza" come un mondo onirico, parallelo ed interiore alla persona protagonista. Questo nome riassume un po’ la nostra attitudine ed i testi delle canzoni che spesso si riferiscono all’ altro lato della personalità umana, quello più oscuro.
Quali sono le vostre influenze principali? E a quali gruppi?
Abbiamo gusti musicali abbastanza diversi, ma credo che proprio questo ci abbia permesso di sviluppare un sound abbastanza personale, un misto tra grunge, rock e alternative. Non abbiamo una band in particolare a cui ci ispiriamo. Comunque ci sono dei gruppi sui quali andiamo d’accordo come ad esempio gli "Alter Bridge" che uniscono un po’ il nostro animo rock e metal.
Avete avuto altre esperienze musicali prima di formare i Alison Matter?
Solo il nostro batterista, Marco ha avuto ed ha ancora diversi progetti musicali, noi quattro essendo prima di tutto grandi amici, abbiamo intrapreso la strada della musica assieme.
Qual è stata la reazione della critica di fronte al vostro ep “Controluce”, i riscontri da parte delle redazioni sono stati buoni?
Si, stiamo avendo buoni riscontri ed in molti hanno apprezzato molto lo sviluppo del nostro sound.
Qual è il messaggio che volete dare all’ascoltatore? I testi di cosa trattano?
I testi delle nostre canzoni sono sempre un po’ melanconici, ma nel nostro ultimo Ep, Controluce, sono concentrati anche su tematiche inerenti alla società in cui viviamo. In "Sovversivo" ad esempio le liriche sono un esortazione a reagire, a non abbassare la testa ed essere insofferenti, di credere nei propri ideali e resistere agli attacchi di un potere dittatoriale. Non a caso il disco inizia con il caos di una rivolta e si conclude come un cerchio nella medesima maniera, non bisogna mai stancarsi di lottare, per tutto! In "Segni", invece, la tematica toccata è quella dei senza dimora, dei cosiddetti barboni, persone che talvolta per scelta, talvolta per esigenza, vivono ai margini della nostra società e pagano il dazio di essere dei fantasmi già in terra, tanto che se qualcuno di loro muore di freddo e fame per strada, sembra non importare a nessuno. La gente prova una facile pietà nei loro confronti e poche sono le persone che realmente agiscono sul serio per aiutarli praticamente.
Parlateci un po’ della scena Underground della vostra zona, è difficile poter suonare nei locali?
La scena undergound campana è un po’ difficile da definire, molti locali sono passati dal “quanta gente portate” a “facciamo suonare solo tribute band o gruppi che fanno intrattenimento, perché la gente si deve divertire”. Bypassando la concezione di “divertimento” che in molti da noi interpretano esclusivamente come cabaret e giochi, si può dire che i locali che danno la possibilità di suonare a progetti inediti sono molto pochi, ed i cachet sono spesso dei miseri rimborsi spese, rispetto a chi fa cover. E’ giusto dire però che in molti casi è questo che la massa vuole, ed i pochi locali “underground” sono spesso frequentati solo da musicisti. Insomma per chi fa inediti non è proprio una bella situazione.
Com’è stato il vostro primo live? Quando abbiamo iniziato ad esibirci, nel 2003 c’erano molti più locali che proponevano musica dal vivo ed alternavano molto la loro programmazione. Il nostro primissimo live fu nella sede di “Capuanova” un’associazione culturale della nostra città assieme al bluesman casertano Giò Vescovi, mentre il primo live in un locale fu subito dopo, in provincia di Benevento. Entrambe le serate riuscirono molto bene. Ricordiamo ancora la nostra emozione e come guardavamo con fiducia ciò che stavamo mettendo su.
Il vostro brano “Controluce” è entrato a far parte della prima compilation “Vol. 1 settembre 2011” dell’Angolo della follia, cosa ne pensate di questa iniziativa? E’ un’ottima iniziativa che ci ha permesso ulteriormente, di far conoscere noi e la nostra musica. Siamo molto contenti di aver partecipato!
Progetti futuri? Al momento stiamo girando il video di Sovversivo, la prima traccia del nostro ultimo Ep, e speriamo di poterlo promuovere assieme al resto del disco, in ogni modo, sia su internet che suonando dal vivo.
Ringrazio molto gli Alison Matter e come sempre l’ultima parola va alle band per le conclusioni. A risentirci e buona fortuna per i prossimi lavori!Grazie infinite a voi, a presto! Vorremmo solo dare i nostri contatti per poterci ascoltare o avere qualsiasi info.
Ci trovate su Facebook all’indirizzo: www.facebook.com/alisonmatter su You Tube:www.youtube.com/alisonmatterofficial su Bandcamp:http://alisonmatter.bandcamp.com/album/controluce-ep la nostra mail è[email protected]
Buon rock a tutti!!
Martina Tosi
Ciao e benvenuti su UndergroundZine, iniziamo con alcuni cenni biografici….. Innanzitutto vorremmo ringraziarvi per averci dato l’opportunità di parlare un po’ di noi…
Siamo gli “Alison Matter” , facciamo rock, e veniamo da Capua, in provincia di Caserta.
Il gruppo è stato fondato nel 2002, da Luigi Di Lorenzo (voce) e Mirko Orteca (chitarra). Nel 2003, con la prima line-up della band incidemmo la nostra prima demo di inediti ed iniziammo ad esibirci dal vivo. Duarante questo periodo, partecipammo con 2 brani alla compilation “Music Storm 2004” stampata in 1000 copie. Nel 2006 entrarono nel gruppo l’attuale bassista Vincenzo Morlando e il chitarrista Temistocle Bello . Nel 2008, incidemmo una nuova demo dal titolo "What Is Real” che ci diede molte possibilità di suonare dal vivo in tutta la Campania. Dal 2010 il nuovo batterista è Marco Cantiello, il nome del gruppo inizia a circolare nell’ambiente musicale e veniamo invitati come ospiti in diverse web radio. Nel 2011 esce un nuovo EP, composto da 4 tracce inedite in italiano, dal titolo “Controluce”. Durante la promozione del disco veniamo inseriti nella compilation digitale a scopo benefico: “You Can’t Shake Me - A little help for Japan” ed in quella de “L’angolo Della Follia.”
Come mai avete scelto questo nome Alison Matter?
“Alison matter” rappresenta, letteralmente, la "alisonsostanza" come un mondo onirico, parallelo ed interiore alla persona protagonista. Questo nome riassume un po’ la nostra attitudine ed i testi delle canzoni che spesso si riferiscono all’ altro lato della personalità umana, quello più oscuro.
Quali sono le vostre influenze principali? E a quali gruppi?
Abbiamo gusti musicali abbastanza diversi, ma credo che proprio questo ci abbia permesso di sviluppare un sound abbastanza personale, un misto tra grunge, rock e alternative. Non abbiamo una band in particolare a cui ci ispiriamo. Comunque ci sono dei gruppi sui quali andiamo d’accordo come ad esempio gli "Alter Bridge" che uniscono un po’ il nostro animo rock e metal.
Avete avuto altre esperienze musicali prima di formare i Alison Matter?
Solo il nostro batterista, Marco ha avuto ed ha ancora diversi progetti musicali, noi quattro essendo prima di tutto grandi amici, abbiamo intrapreso la strada della musica assieme.
Qual è stata la reazione della critica di fronte al vostro ep “Controluce”, i riscontri da parte delle redazioni sono stati buoni?
Si, stiamo avendo buoni riscontri ed in molti hanno apprezzato molto lo sviluppo del nostro sound.
Qual è il messaggio che volete dare all’ascoltatore? I testi di cosa trattano?
I testi delle nostre canzoni sono sempre un po’ melanconici, ma nel nostro ultimo Ep, Controluce, sono concentrati anche su tematiche inerenti alla società in cui viviamo. In "Sovversivo" ad esempio le liriche sono un esortazione a reagire, a non abbassare la testa ed essere insofferenti, di credere nei propri ideali e resistere agli attacchi di un potere dittatoriale. Non a caso il disco inizia con il caos di una rivolta e si conclude come un cerchio nella medesima maniera, non bisogna mai stancarsi di lottare, per tutto! In "Segni", invece, la tematica toccata è quella dei senza dimora, dei cosiddetti barboni, persone che talvolta per scelta, talvolta per esigenza, vivono ai margini della nostra società e pagano il dazio di essere dei fantasmi già in terra, tanto che se qualcuno di loro muore di freddo e fame per strada, sembra non importare a nessuno. La gente prova una facile pietà nei loro confronti e poche sono le persone che realmente agiscono sul serio per aiutarli praticamente.
Parlateci un po’ della scena Underground della vostra zona, è difficile poter suonare nei locali?
La scena undergound campana è un po’ difficile da definire, molti locali sono passati dal “quanta gente portate” a “facciamo suonare solo tribute band o gruppi che fanno intrattenimento, perché la gente si deve divertire”. Bypassando la concezione di “divertimento” che in molti da noi interpretano esclusivamente come cabaret e giochi, si può dire che i locali che danno la possibilità di suonare a progetti inediti sono molto pochi, ed i cachet sono spesso dei miseri rimborsi spese, rispetto a chi fa cover. E’ giusto dire però che in molti casi è questo che la massa vuole, ed i pochi locali “underground” sono spesso frequentati solo da musicisti. Insomma per chi fa inediti non è proprio una bella situazione.
Com’è stato il vostro primo live? Quando abbiamo iniziato ad esibirci, nel 2003 c’erano molti più locali che proponevano musica dal vivo ed alternavano molto la loro programmazione. Il nostro primissimo live fu nella sede di “Capuanova” un’associazione culturale della nostra città assieme al bluesman casertano Giò Vescovi, mentre il primo live in un locale fu subito dopo, in provincia di Benevento. Entrambe le serate riuscirono molto bene. Ricordiamo ancora la nostra emozione e come guardavamo con fiducia ciò che stavamo mettendo su.
Il vostro brano “Controluce” è entrato a far parte della prima compilation “Vol. 1 settembre 2011” dell’Angolo della follia, cosa ne pensate di questa iniziativa? E’ un’ottima iniziativa che ci ha permesso ulteriormente, di far conoscere noi e la nostra musica. Siamo molto contenti di aver partecipato!
Progetti futuri? Al momento stiamo girando il video di Sovversivo, la prima traccia del nostro ultimo Ep, e speriamo di poterlo promuovere assieme al resto del disco, in ogni modo, sia su internet che suonando dal vivo.
Ringrazio molto gli Alison Matter e come sempre l’ultima parola va alle band per le conclusioni. A risentirci e buona fortuna per i prossimi lavori!Grazie infinite a voi, a presto! Vorremmo solo dare i nostri contatti per poterci ascoltare o avere qualsiasi info.
Ci trovate su Facebook all’indirizzo: www.facebook.com/alisonmatter su You Tube:www.youtube.com/alisonmatterofficial su Bandcamp:http://alisonmatter.bandcamp.com/album/controluce-ep la nostra mail è[email protected]
Buon rock a tutti!!
Martina Tosi